(ANSA) - MILANO, 18 GIU - La 'Blue Whale Challenge', ossia la
sfida online in cui gli adolescenti devono affrontare 50 prove
estreme ordinate da 'curatori', "non pare avere i connotati di
una stabile associazione di persone realmente esistente, ma
sembra piuttosto atteggiarsi quale fenomeno sociale spontaneo
sviluppatosi per emulazione" Lo ha scritto il giudice di Milano
Angela Martone nelle motivazioni della sentenza con cui ha
condannato a 1 anno e mezzo di carcere, con l'aggravante
dell'essersi avvalsa "della forza intimidatrice derivante da
associazioni segrete", una giovane accusata di aver costretto,
via social, una 12enne a gesti autolesionistici. (ANSA).
Blue Whale: giudice, fenomeno spontaneo e di emulazione
Tribunale, dietro non c'è una stabile associazione di persone