(ANSA) - CATANIA, 28 MAR - Trent'anni di reclusione,
interdizione perpetua dai pubblici uffici, tre anni di vigilanza
dopo avere scontato la pena e risarcimento danni, da liquidarsi
in separata sede, ai tre familiari della vittima che si sono
costituiti come parte civile, ai quali è riconosciuta una
provvisionale di 15mila euro ciascuno. E' la sentenza del Gup di
Catania, Simona Ragazzi, nel processo, celebrato col rito
abbreviato, a Benedetto La Motta per l'omicidio di Dario
Chiappone, il 27enne ucciso con sedici coltellate alla gola e al
torace a Riposto la sera del 31 ottobre del 2016.
Secondo l'accusa, sostenuta dal procuratore aggiunto Ignazio
Fonzo e dal sostituto Santo Di Stefano, sarebbe stato La Motta
ad "ordinare, per volontà di Censabella, a Tuccio, Di Mauro e
Marano di eseguire l'omicidio di Chiappone". Il movente, secondo
la Procura distrettuale di Catania, sarebbe passionale ed
economico, collegato al rapporto che la vittima aveva con una
donna che era stata legata sentimentalmente a Censabella.
Sull'omicidio hanno indagato i carabinieri del comando
provinciale di Catania e della compagnia di Giarre. (ANSA).
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