(ANSA) - ENNA, 29 APR - Offrire denaro della Caritas, in
contanti, in cambio del silenzio della vittima di violenza
sessuale di don Giuseppe Rugolo: sarebbe stata questa la
proposta della Diocesi di Piazza Armerina. La circostanza è
stata confermata in aula da Antonio Ciavola (allora capo della
Squadra mobile di Enna e ora in servizio a Caltanissetta), nel
corso del processo presieduto da Francesco Pitarresi che si
celebra al tribunale di Enna e vede imputato il sacerdote
Giuseppe Rugolo, agli arresti domiciliari da un anno.
Il dirigente della Polizia di Stato, sentito in aula per
oltre 4 ore, ha anche spiegato come dalle carte emerga il
diniego netto della vittima ad accettare questa proposta che
proveniva dal vescovo Rosario Gisana.
Il giovane, che avrebbe subito violenza dal 2009 al 2013,
avrebbe ritenuto questa proposta immorale e illecita. Tutte
circostanze documentate dai materiali prodotti dalla parte
civile che testimonierebbero l'offerta di 25 mila euro in
contanti, dunque non tracciabili, in cambio del silenzio. In
aula sono state lette anche alcune chat a sfondo sessuale
intercorse tra Rugolo e alcuni anche ex alunni della scuola dove
per anni il sacerdote ha insegnato, nonché con giovani residenti
nel territorio di Ferrara dove il sacerdote era stato
trasferito.
Rugolo avrebbe frequentato siti pornografici dove era
possibile interagire attraverso la telecamera con altre persone.
È stato, inoltre, ricostruito il modus operandi del prelato e
le modalità volte ad agganciare i giovani in condizione di
fragilità psicologica. Il sacerdote, che era presente in aula, è
attualmente ristretto ai domiciliari nel seminario di Ferrara.
(ANSA).
Prete arrestato: poliziotto, diocesi offrì soldi per silenzio
"Denaro della Caritas proposto da vescovo, rifiutato da vittima"