(ANSA) - PALERMO, 21 MAG - Può la natura riflettere un'opera
d'arte? Su questa domanda, che rovescia la classica specularità
tra arte e natura, si basa il nuovo libro della Fondazione
Tommaso Dragotto realizzato con l'intento di comprendere, e
raccontare, il secolare rapporto tra Palermo ed il suo Genio
attraverso il legame viscerale tra l'opera d'arte e la sua
ubicazione. L'ultimo tra i geni palermitani, mitico nume
tutelare della città, realizzato dall'artista siciliano Domenico
Pellegrino, risiede permanentemente all'Orto Botanico di
Palermo.
Sono queste le premesse che hanno ispirato gli scatti del
fotografo Pucci Scafidi, presentato ieri sera all'Orto Botanico
di Palermo, al quale è stata affidata la stesura del libro che,
nel ritrarre il gioco di rimandi tra la staticità dell'opera
scultorea e l'energia vitale della natura, ha provato a
ribaltarne la prospettiva riconsegnando il "Genius Panormi" al
suo valore primigenio: colui che genera, forza procreatrice per
definizione. Il libro è dunque la naturale prosecuzione
artistica della scultura. "Un nuovo Genio, ed un libro che ne
esalta la sua ubicazione, possono essere utili a ricordare alla
città la sua più profonda identità e all'intuizione che l'Orto
Botanico di quella identità è custode e metafora plastica al
contempo come luogo di scienza e cultura della nostra
Università" dice Paolo Inglese Direttore del Sistema Museale
d'Ateneo.
"Ho cercato di cogliere l'essenza della relazione tra arte e
natura - spiega l'autore Pucci Scafidi - evidenziando, nel
dialogo silenzioso tra i due elementi, le declinazioni di una
realtà affine per linguaggio e senso estetico".
"Con il libro Genius Panormi si chiude il cerchio di un percorso
di introspezione antropologica e culturale nella più profonda
tradizione palermitana - afferma Tommaso Dragotto, presidente
dell'omonima Fondazione - la realizzazione di questo volume è un
omaggio alla mia città e un auspicio di rigenerazione urbana con
la stessa energia vitale del suo nume tutelare." (ANSA).
Genius Panormi, foto Scafidi raccontano legame tra arte e natura
Presentato all'Orto Botanico un libro della Fondazione Dragotto