(ANSA) - CATANIA, 03 GIU - Le microplastiche sono presenti
anche in pesci di profondità. La scoperta emerge da uno studio
condotto dai ricercatori dell'Università di Catania, Ispra, Ente
Fauna Marina Mediterranea e Centro di studio e ricerca sulla
pesca di Roma, che è stato pubblicato nei giorni scorsi sulla
rivista scientifica internazionale 'Journal of Marine Science
and Engineering'.
L'articolo porta la firma dei ricercatori Umberto Sacco e
Federica Marcucci dell'Ispra, Emanuela Mancini dell'Ente Fauna
Marina Mediterranea e Centro di Studio e Ricerca sulla Pesca e
Francesco Tiralongo, ittiologo del Laboratorio della Biologia
della Fauna Marina Mediterranea dell'Università di Catania e
vice-presidente dell'Ente Fauna Marina Mediterranea.
"Il lavoro - afferma Scacco - mette in evidenza come sottili
differenze nelle strategie alimentari di due specie
opportunistiche possano produrre un'ingestione marcatamente
diversa delle tipologie di microplastiche ritrovate negli
stomaci". "Nel lavoro - aggiunge - abbiamo confrontato tale
ingestione tra un piccolo squalo (come lo squalo boccanera) ed
un pesce macruride (ad esempio il Celorinco). I risultati
mostrano come lo squalo, ingerisca un'ampia gamma di tipologie
di microplastiche in merito a forma, dimensione e colore,
sebbene con frequenze molto basse. Differentemente, e
sorprendentemente, il piccolo macruride ne ingerisce molte di
più e, in particolare, un tipo specifico, i filamenti di colore
blu di medie piccole dimensioni. La presenza di policheti negli
stomaci, e soprattutto le correlazioni alimentari trovate tra
essi e i filamenti, irrobustiscono l'ipotesi che il piccolo
pesce vada incontro ad una vera e propria confusione predatoria,
scambiando i filamenti per una delle sue prede preferite".
(ANSA).
Ambiente: Ateneo Catania, microplastiche in profondità marine
Lo rivela una ricerca