(ANSA) - PALERMO, 08 GIU - Una intercettazione di "rara
capacità" dimostrativa per la chiarezza del linguaggio degli
indagati e perchè contiene in sè tutti gli elementi del reato di
scambio elettorale politico-mafioso. Così la Procura di Palermo
definisce la conversazione intercettata, grazie a un trojan
piazzato nel cellulare, tra il costruttore mafioso Agostino
Sansone e il candidato al consiglio comunale di Forza Italia
Pietro Polizzi.
Sansone il 10 maggio va nel comitato elettorale di Polizzi,
ex consigliere provinciale nel 2012 nella lista dell'Udc e nel
2017 candidato al consiglio comunale nella lista Uniti per
Palermo che sosteneva il sindaco Orlando.
"Se sono potente io, siete potenti anche voi", dice sussurrando,
due volte, Polizzi a Sansone, un mafioso noto, condannato in
passato, ritenuto tra i fedelissimi di Totò Riina del quale,
insieme ai fratelli, curò l'ultima fase della latitanza.
"Si tratta di una asserzione che non merita commento - scrive il
gip nella misura- in quanto Polizzi intendeva formulare
espressamente una proposta la cui gravità è indubbia".
"Ce la facciamo", prosegue Polizzi fiducioso nel risultato
elettorale "anche in ragione - prosegue il giudice - dell'aiuto
ottenuto con l'aiuto del vicedirettore dell'Azienda sicilia
trasporti D'Alì la cui moglie è candidata in tandem con Polizzi.
La donna è definita dall'indagato come la candidata del
presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè. (ANSA).
Mafia: candidato a boss, se sono potente io lo siete anche voi
Intercettato grazie a un trojan su telefono imprenditore Sansone