(ANSA) - CALTANISSETTA, 17 GIU - "Il fenomeno del caporalato
nell'entroterra siculo è grave perché la capacità della mafia di
inserirsi in questi processi economici continua a essere molto
forte nonostante una legge eccellente che permette di reprimere
e sanzionare, come in passato non accadeva". Lo ha detto
Claudio Fava, presidente della Commissione d'inchiesta sul
fenomeno della Mafia all'Ars intervenuto oggi all'evento "Il
silenzio del sudore", organizzato dal Movi alla Casa delle
Culture e del Volontariato di Caltanissetta in occasione del
secondo anniversario dall'omicidio di Adnan Siddique, giovane
pakistano ucciso dai suoi connazionali per avere difeso le
vittime del caporalato. "E' grave - ha continuato Fava -perché
non sempre c'è la capacità della comunità di denunciare queste
condizioni di sopraffazione umana, di schiavitù, e perché
dimostra l'assenza di politica pubblica. Spesso la forza
dell'organizzazione criminale è quella di dare servizi che le
politiche pubbliche non hanno garantito. Pensiamo agli alloggi,
alle forme di reclutamento, ai trasporti. Ed è grave anche
perché favorita da una politica di prezzi e salari estremamente
bassa nel suo complesso. In questa situazione di grande
vulnerabilità sociale la mafia ha gioco facile a porsi come
l'interlocutore privilegiato. Per cui occorre farsi carico non
limitandosi a rimettere ogni fiducia in una legge che interviene
nel momento repressivo ma affrontando questo tema a monte". E
sulla storia di Adnan, Fava ha aggiunto. "La cosa positiva che
ci insegna la sua storia è questa capacità di denunciare e
accompagnare verso una strada di rispetto umano, e quindi di
emersione del lavoro nero di molti migranti. Lui, così come ha
fatto il sindacato in questi anni, rappresenta una comunità che
si ribella e che aiuta chi subisce a ribellarsi. Il lato
negativo è che se quelli come Adnan restano soli è chiaro che
diventano bersagli facili. Sulla sua morte - conclude Fava - si
sta celebrando un processo e ci auguriamo porti a
un'affermazione di verità giudiziaria ma resta il fatto che
questo ragazzo è morto e la sua morte è come un fardello che
pesa sulle spalle di tutti". (ANSA).
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