(ANSA) - PALERMO, 23 SET - "Piera io posso corrispondere al
momento di tre al massimo quattro paesi e basta e sono: Carini,
Torretta, Cinisi e Terrasini": così il mafioso Giuseppe Lo Duca
si impegnava a procurare voti al candidato alla regionali
Salvatore Ferrigno, parlando con Piera Loiacono, ex assessore
comunale che faceva da tramite tra il politico, arrestato oggi,
e il capomafia. La donna, anche lei finita in cella viene
descritta dal gip come una persona "intrisa di una sconcertante
cultura mafiosa".
Nel contrattare la somma da riscuotere in ogni paese per il
sostengo elettorale il boss prosegue: "gli dici (a Ferrigno ndr)
che avendo una persona che già ci siamo capiti pure chi è,
avendo questa amicizia, non meno di cinque (5mila euro ndr) a
paese. A ogni paese gli devo lasciare la metà".
"La spartizione della somma con ciascun rappresentante di
Cosa nostra di ogni paese - scrive il gip - era necessaria al
fine di garantire un introito economico all'articolazione
mafiosa che si sarebbe dovuta mobilitare e di assicurare il
dovuto riconoscimento ai mafiosi di quei comuni". (ANSA).