(ANSA) - PALERMO, 11 OTT - CALOGERO FERRARA-FRANCESCO
PETRUZZELLA: LA MAFIA CHE CANTA (ZOLFO EDITORE, 198 PAGINE, 16
EURO) - Con il suo brano dedicato allo zio "Turi" che sconta
l'ergastolo come uno dei protagonisti della guerra di mafia di
Catania, Niko Pandetta ha ottenuto su YouTube 4 milioni di
visualizzazioni e decine di migliaia di like. Ma è solo uno dei
tanti neomelodici di terza generazione che riempiono le piazze
con i loro racconti di gesta epiche di capimafia, tradimenti,
storie di latitanti, disprezzo per pentiti "senza dignità", odio
per "sbirri" e confidenti.
Petruzzella è analista informatico della Procura di Palermo e
studioso dei fenomeni criminali di tipo mafioso. Nella
prefazione Dino Petralia, capo del Dap, il Dipartimento
dell'amministrazione penitenziaria, richiama un sistema in mano
ai boss di quartiere. Sono loro a gestire l'organizzazione
dell'evento canoro: "Dalla scelta al reclutamento e al successo
dell'esibizione del cantante tutto ruota attorno ai gusti e al
gradimento di chi comanda la zona" e ne ricava un credito
mafioso.
I testi dei brani sono un inno alle figure più conosciute, e
rispettate, dell'universo mafioso e camorristico. Basta per
tutti un titolo, "O rre di Corleone", chiaramente dedicato a
Totò Riina. Per tanto tempo queste melodie hanno portato in
piazza il legame simbolico con gli eroi tragici della mafia e
della camorra e con gli "ospiti dello Stato" presentati come
perseguitati da un sistema ingiusto e repressivo. Da qualche
tempo i questori hanno cominciato a vietare gli spettacoli ma
questo non basta a smantellare il sistema di valori che la
musica cerca onorare.
Il libro diventa così un viaggio alla scoperta di un mondo
che riesce a provocare un cambio di mentalità e la rottura delle
norme sociali per legittimare la violenza e la criminalità
organizzata. (ANSA).
Libri: gli eroi tragici della mafia che canta
I neomelodici riempiono le piazze con i loro inni ai boss
