Sicilia

Valtur, il nostro brand non va accostato a Messina Denaro

Indagini riguardano periodo di gestione risalente a 25 anni fa

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 20 GEN - "Accostare in maniera irrispettosa ed errata Matteo Messina Denaro al marchio Valtur, senza specificare che si fa riferimento al periodo in cui il brand apparteneva alla famiglia Patti, cioè circa 25 anni fa, non equivale solamente ad effettuare una comunicazione pericolosa e totalmente fuorviante ma è fortemente lesivo e dannoso per la proprietà attuale, il Gruppo Nicolaus, azienda solida e dalla reputazione specchiata, che dà lavoro a migliaia di persone ed è un'eccellenza dell'imprenditorialità italiana, stimata su scala internazionale". Lo sottolinea in una nota Giuseppe Pagliara Ad del Gruppo Nicolaus - Valtur, ribadendo che "le vicende che vedono associare il nome del capomafia a Valtur risalgono a circa venti-trenta anni fa e che l'acquisto del marchio Valtur da parte del Gruppo Nicolaus, family company italiana leader del turismo organizzato, è avvenuto nel luglio 2018, da procedura concorsuale che ha interessato la gestione del finanziere Andrea Bonomi, con lo spirito e l'ambizione di ridare il giusto lustro a uno dei marchi per eccellenza del turismo nazionale e internazionale".
    "In questi anni, anche in relazione all'acquisto del brand - prosegue l' Ad -, è stato messo in campo un notevole sforzo economico e imprenditoriale con la finalità di portare con successo a termine un'impresa che riesce anche a dare prestigio al nostro Paese. Chiediamo, pertanto, a tutti i media di lavorare secondo i principi deontologici che sempre li guidano, e che mettono al primo posto di una notizia il canone di continenza e la sua attendibilità e veridicità".
    "Il danno nei nostri confronti e nei confronti di partner e collaboratori generato dalle notizie di stampa diffuse in questi giorni - conclude Pagliara - è enorme sia in termini economici sia dal punto di vista della reputazione. Una buona notizia come l'arresto di un latitante non può ingiustamente infangare chi non ha alcun legame con esso e ogni giorno si impegna per lavorare onestamente e fa quotidianamente della legalità un pilastro della propria cultura aziendale". (ANSA).
   

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