Sicilia

Carceri: celebrata messa con reliquia beato Livatino a Enna

Mons. Schillaci, spargete amore nel mondo.Direttrice,noi operosi

Redazione Ansa

(ANSA) - ENNA, 15 MAR - La reliquia del giudice Rosario Livatino, un frammento della camicia azzurra intrisa del suo sangue custodita in una teca, è stata esposta nella casa circondariale Luigi Bodenza di Enna, dove è stata celebrata una messa.
    Livatino, assassinato a 37 anni in un agguato mafioso dagli appartenenti alla Stidda il 21 settembre del 1990 sulla strada per Agrigento e poi fatto beato da Papa Francesco il 9 maggio del 2021, rappresenta l'icona dell'uomo cristianamente giusto.
    E' stato l'agrigentino don Gero Manganello a raccontare chi era il giudice e come "abbia lavorato sempre per la giustizia e la salvezza degli uomini". Alla presenza di autorità civili e militari e dei vertici della Procura di Enna, il vescovo di Nicosia, monignor Giuseppe Schillaci, assieme ai cappellani Giacomo Zangara e Sebastiano Rossignolo, ha celebrato la messa.
    Ad accompagnare la funzione il coro Magnificat di Barrafranca.
    "Spargete amore nel mondo - ha detto il vescovo Schillaci nell'omelia - Il giudice Livatino, che sulla sua scrivania aveva sempre un codice penale ed un vangelo ha lavorato nella giustizia e per la giustizia, perchè la legge è necessaria e serve a indicare il cammino giusto a chi sbaglia". Un alveo nel quale il carcere di Enna si è sempre mosso , come testimoniano le parole della direttrice della casa circondariale, Gabriella Di Franco. "Questo è un carcere operoso - ha detto la direttrice al termine della funzione - dove si lavora per il bene di questa comunità. Dopo la reliquia di don Pino Puglisi, che ci ha fatto visita qualche tempo fa, oggi aggiungiamo un altro tassello, con la reliquia del giudice Livatino. Anche noi, come ha detto sua eccellenza il vescovo, lavoriamo per costruire amore. E questo grazie ad un grande lavoro di squadra che vede tutti assieme per raggiungere l'obiettivo, Dalla polizia penitenziaria, agli insegnanti, dall'area sanitaria a quella rieducativa e ai volontari per arrivare ai detenuti". (ANSA).
   

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