(ANSA) - CATANIA, 30 MAR - Trentuno condanne e cinque
assoluzioni: è la sentenza pronunciata dal Gup Luigi Barone a
conclusione del processo abbreviato nato dall'inchiesta 'Sotto
scacco' nei confronti di tre gruppi criminali di Paternò e
Belpasso legati a Cosa nostra di Catania. Le indagini dei
carabinieri, coordinate dalla Dda, portarono al blitz del 4
maggio del 2021 contro gli storici clan mafiosi Alleruzzo,
Assinnata e Amantea e dei loro vertici legati alla 'famiglia'
Santapaola-Ercolano che gestivano in esclusiva il traffico di
droga e le estorsioni nella 'zona di appartenenza'.
Tra i condannati, a 8 anni e 4 mesi di reclusione, c'è anche
Daniele Licciardello accusato di un tentativo di estorsione al
cavaliere Giuseppe Condorelli, a capo di una famosa azienda
dolciaria etnea con un messaggio con errori di ortografia e
sgrammaticato, ma dal significato chiaro: "Mettiti a posto o ti
faccimo saltare in aria cercati un amico". L'impreditore, famoso
per i suoi torroncini pubblicizzati da Leo Gullotta, aveva
denunciato la richiesta di 'pizzo' e si è poi costituito parte
civile nel procedimento, così come hanno fatto anche il Comune
di Belpasso e diverse associazioni antiracket.
Tra i condannati anche Santo Alleruzzo (11 anni), Domenico
'Mimmo' Assinnata senior (un anno e quattro mesi in
continuazione), Pietro Puglisi (20 anni) e Salvatore Vito
Amantea (15 anni). Il gup ha assolto Vincenzo Gattarello,
Salvatore Fallica, Vincenzo Asero, Paolo Biondi e Katia Cunsolo.
(ANSA).
Mafia: processo 'Sotto scacco', 31 condanne e 5 assoluzioni
Sentenza Gup Catania, anche su tentata estorsione a Condorelli
