Sicilia

A Castelbuono la "Festa delle Rose" del maestro Fiasconaro

Oltre 100 alunni incontrano la campagna e il territorio madonia

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 30 MAG - Si è svolta ieri nella Tenuta Fiasconaro di Contrada Piano Monaci, a Castelbuono (PA), la tradizionale Festa delle Rose, "un cammino di innamoramento verso la campagna", come ama definirla Nicola Fiasconaro, ideatore e regista dell'evento che celebra la cultura, la biodiversità e l'artigianalità che rendono unico il territorio madonita. Un appuntamento che ha coinvolto più di cento alunni delle Scuole Elementari e dell'Istituto Agrario Luigi Failla Tedaldi, che hanno partecipato a Laboratori Sensoriali e di Educazione Alimentare, ma anche a momenti di gioco e intrattenimento.
    "La festa delle rose è un atto di testimonianza per mostrare alle nuove generazioni quel percorso virtuoso fatto di un'agricoltura fiorente, tecnologica e futuristica, capace al contempo di mantenere uno stretto legame con il passato. Non è un caso se in quest'area, dove un tempo si separava il grano dalla pula, ogni anno raduniamo centinaia di bambini per farli innamorare di un mestiere che, oggi più che mai, torna ad avere quella dignità e quella bellezza che nei decenni scorsi, con la fuga dalle campagne, aveva perduto", ha commentato il Maestro Nicola Fiasconaro che ringraziato Vincenzo Barreca, agronomo e tecnico della Tenuta, ed il Professore Rosario Schicchi, botanico italiano, per la preziosa collaborazione nel selezionare le varietà botaniche protagoniste della festa.
    Dall'ebanista allo scalpellino alle ricamatrici: artigianato protagonista, fra presente e futuro.
    "Abbiamo messo l'uno accanto all'altro l'ebanista, lo scalpellino, le ricamatrici che continuano a lavorare con i loro strumenti che raccontano una meravigliosa storia del passato, e l'ingegnere che sviluppa stampe in 3D o i professionisti che hanno realizzato a Castelbuono quel gioiello di esperienza e condivisione che è il South Working. Passato remoto e terzo millennio che a Castelbuono si incontrano e si fondono. Un modo - ha concluso Fiasconaro - per dimostrare alle nuove generazioni che queste terre, che hanno avuto un grande passato, hanno davanti anche un grande futuro." (ANSA).
   

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