Sicilia

Carmen in scena al Massimo con le coreografie di Mujić

Dal 13 giugno con il corpo di ballo del Teatro

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 11 GIU - Tanti anni sono trascorsi da quando Prosper Mérimée scrisse la novella da cui Georges Bizet nel 1875 trasse una delle opere più amate e rappresentate al mondo, Carmen, la storia della bella gitana, icona di sensualità, emancipazione e libertà. Ancora oggi questo irresistibile ritratto di donna, protagonista della sua vita e del suo destino, continua a sedurre e ispirare nuovi interpreti e nuove creazioni, come il balletto che sarà in scena dal 13 giugno alle 20:00 al Teatro Massimo di Palermo.
    La Carmen creata per il Corpo di ballo del Teatro è firmata dal coreografo croato Leo Mujić, che combina con uno stile originale elementi moderni, classici e neoclassici. Le musiche registrate sono quelle di Bizet nella versione di Rodion Ščedrin. Assistente alla coreografia e drammaturgo è Bálint Csaba Rausher. L'allestimento del Teatro Massimo conta sulle scene di Mislav Kuzmanic; i costumi di Lars Ayen, realizzati dalla sartoria Odd Mery Gi; le luci sono di Aleksandar Čavlek.
    Nel ruolo di Carmen si alternano nelle repliche l'étoile ospite Marta Petkova e Giorgia Leonardi; in quello di Don José Nikola Hadjitanev, primo ballerino del Teatro dell'Opera e Balletto di Sofia, e Michele Morelli; Micaëla è Yuriko Nishihara e in replica Chiara Sgnaolin; Escamillo Michele Morelli e Diego Mulone; Fernanda Giorgia Leonardi e Francesca Bellone; Zuniga Andrea Mocciardini e Vincenzo Carpino; Mercedes Alessandro Cascioli; La madre è interpretata da Simona Filippone, Giada Scimemi e Noemi Ferrante. Corpo di ballo del Teatro Massimo, direttore del Corpo di ballo Jean-Sébastien Colau. Repliche fino al 18 giugno.
    "Nonostante non abbia ancora cinquant'anni, - dice il direttore del Corpo di ballo del Teatro Massimo Jean-Sébastien Colau - Mujić ha già al suo attivo un gran numero di successi internazionali, come Il grande Gatsby e Anna Karenina. Il suo stile di danza neoclassico è puro, strutturato, chiaro ed energico. Uno stile narrativo che si fonda su una tecnica classica spinta all'estremo. Il suo rigore in sala di danza rende il suo linguaggio personalissimo e le coreografie estremamente dettagliate". (ANSA).
   

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