E' bastata solo la parola, "tendopoli", passata di bocca in bocca a Lampedusa con la notizia che le attrezzature da montare nella ex base militare Loren sarebbero arrivate col traghetto per far divampare la tensione, che da giorni è sottotraccia ma palpabile tra gli abitanti, sfociata in protesta. Camion della croce rossa con acqua e cibo per i migranti fermato da tre persone che si sono posizionate sulle sedie per strada, cortei spontanei, blocchi del traffico.
Tutto ciò mentre continuano sbarchi e trasferimenti, dopo il picco di migranti dei giorni scorsi arrivati a 7000 dovrebbero rimanere sull'isola oltre un migliaio di persone, e si spargono le notizie di un neonato nato sulla barca e morto durante la traversata e della visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. "Adesso basta" hanno urlato i manifestanti in via Vittorio Emanuele. "Lampedusa non può più sopportare tutto questo, non ce la possiamo fare. Lampedusa è nostra e non del governo o dell'Unione europea" hanno detto anziani, ma anche tanti giovani e le donne con bambini in braccio. "Da oggi Lampedusa dice basta" ha urlato il vice sindaco della Lega, con indosso la fascia tricolore, Attilio Lucia tra i promotori della protesta. "I lampedusani sono stanchi, di accogliere migranti. Questa non è accoglienza, Lampedusa non può ospitare 200mila migranti. Il Governo non è stato capace di prendere due navi e metterle in rada - ha continuato - Il sindaco è da 9 mesi che lo chiede. Lampedusa deve essere bypassata. Questo è un governo fallimentare".
E ancora: "Il governo Meloni ha fatto sapere che vogliono creare una tendopoli a Lampedusa. La giunta comunale, insieme con il sindaco Filippo Mannino che è a New York, ha deciso di fare una manifestazione pacifica. Diciamo basta centri d'accoglienza, basta tendopoli". E poi dal centro la protesta si è spostata verso capo Ponente dove dovrebbe sorgere la tendopoli. La tensione è apparentemente scemata quando il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, in vivavoce al telefono di uno dei manifestanti Giacomo Sferlazzo, ha spiegato: "Non si tratta della creazione di un nuovo hotspot, che invece è in fase di realizzazione a Porto Empedocle. Lampedusa è stata esclusa totalmente dal prefetto Valerio Valenti e dal prefetto di Agrigento Filippo Romano per la nascita di nuove strutture d'accoglienza". "Queste tende che verranno portate sull'isola sono per noi. Non abbiamo dove far dormire il personale, abbiamo bisogno quando c'è un fatto di questo genere di molto più personale", ha detto invitando i lampedusani a levare i blocchi e a consentire il passaggio degli automezzi "perché, teoricamente, quello che avete fatto stamattina è un reato". "Mettetevi sul marciapiede e non in mezzo alla strada" ha ordinato. La gente ha poi fatto passare il camion della Croce rossa liberando la strada. Il progetto della base logistica per le forze dell'ordine a Lampedusa è stato però dopo le proteste, proseguite con un sit in al porto nel pomeriggio, accantonato almeno per il momento.
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