(ANSA) - PALERMO, 28 SET - "KALASÌA. LE PAROLE CONTRO IL
POTERE DI VINCENZO CONSOLO", DI CONCETTO PRESTIFILIPPO E
GIUSEPPE LEONE, MIMESIS EDITORE, PP.
Kalasìa, termine dialettale raro e tipico di Sant'Agata di
Militello, è una parola che Vincenzo Consolo amava
particolarmente; proviene dal greco e sottintende una memoria
antica della bellezza. Il volume raccoglie alcune interviste
rilasciate da Consolo a Prestifilippo tra il 1992 e il 2011. A
distanza di anni, la rilettura di questi articoli colpisce per
l'analisi lucida, a tratti spietata, di alcuni momenti epocali
della storia repubblicana. In coda al libro una serie di saggi
firmati dal curatore e un suo racconto inedito, dedicato a un
tema ricorrente in Consolo e quanto mai attuale: il Mediterraneo
e la tragedia dei migranti. L'intento è quello di tratteggiare
la figura di un raro 'intellectuel contre'.
Le interviste della sezione "La spada di Courier" sono un
rimando al suo maestro Leonardo Sciascia, scrittore del quale
Consolo fu il vero erede morale. Il valore fondante della
scrittura consoliana era quello delle pagine de "Le parrocchie
di Regalpetra", libro di esordio di Sciascia. L'autore de "Il
sorriso dell'ignoto marinaio" aveva scelto la scrittura sui
giornali per il suo ruolo di intellettuale. "Consolo non
esercitava diplomazie linguistiche, non operava concessioni, non
salvaguardava potentati, non blandiva accademie - dice la nota
introduttiva -. I suoi interventi potevano irritare, non essere
condivisi, ma erano sempre onesti, coraggiosi, puntuali. Consolo
ha pagato questo continuo dettato esplicito, ha scontato
duramente la sua perenne sottrazione, la disobbedienza, la
mancata esposizione televisiva. Rimangono i suoi libri e
appaiono oggi ancor più inattaccabili". (ANSA).
Le parole 'contro' di Consolo nel volume curato da Prestifilippo
Raccolte alcune interviste dello scrittore tra il 1992 e il 2011
