(di Concetta Rizzo)
(ANSA) - LAMPEDUSA, 01 OTT - A due giorni dal decimo
anniversario del naufragio di migranti costato la vita a 368
uomini, donne e bambini, Lampedusa continua a contare le sue
vittime con cadenza quasi quotidiana. L'ultima oggi.
In piazza Castello, mentre Capitaneria di porto e vigili del
fuoco avviavano le operazioni di recupero, si discuteva, con gli
alunni di scuole superiori di tutta Europa tornati sull'isola,
in vista della ricorrenza , per partecipare a workshop e
laboratori educativi, di accoglienza e inclusione, ma anche -
con la testimonianza del procuratore aggiunto di Agrigento,
Salvatore Vella, - di traffico di esseri umani, di ong e
salvataggi in mare.
Domani pomeriggio gli studenti incontreranno i sopravvissuti dei
naufragi del 3 e di un altro drammatico, avvenuto il 10 ottobre,
e sentiranno dalla loro voce il racconto delle tragedia vissute
Sull'isola anche Marwa Mahmoud, componente della segreteria
nazionale del Pd, che è stata invitata per un confronto politico
con gli amministratori locali. Anche domani proseguiranno poi le
tavole rotonde su "10 anni d'indifferenza" e sulle "sfide degli
enti locali". Oltre al sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino,
porteranno la loro esperienza quello di Pesaro Matteo Ricci,
quello di Agrigento Francesco Micciché, e quelli di Legnano e
Bologna, Lorenzo Radice e Matteo Lepore.
Come da tradizione, nella notte fra domani e martedì, alle 3,15
(orario del naufragio), in piazza Piave, ci sarà un momento di
raccoglimento. Sarà presente anche Vito Fiorino, 74 anni, di
Sesto San Giovanni, che ogni anno ritorna sull'isola per
ricordare i 47 profughi, che assieme a 7 amici, riuscì a
soccorrere con la sua barca.
Martedì, alle 8, l'incontro in piazza Castello e poi la
marcia fino a Porta d'Europa dove ci sarà un momento di
raccoglimento insieme ai sopravvissuti. Saranno presenti anche
il vice presidente del Senato, Maria Domenica Castellone,
l'arcivescovo di Agrigento monsignor Alessandro Damiano, il
prefetto Filippo Romano e l'imam di Catania, nonché presidente
della comunità islamica siciliana, Kheit Abdelhafid.
Il momento più toccante delle commemorazioni sarà, come sempre,
alle 10,30, la deposizione della corona di fiori in mare. Ad
organizzare è il comitato 3 ottobre, di cui Tareke Bhrane è
presidente.
La notte del 3 ottobre di dieci anni fa i naufraghi, somali ed
eritrei, erano quasi arrivati a Lampedusa. Di fronte all'isola
dei Conigli, per segnalare la loro posizione, incendiarono una
coperta. Le fiamme si propagarono subito: 368 i migranti morti,
155, fra cui 6 donne e 2 bambini, i salvati. "Viene la parola
vergogna: è una vergogna! Uniamo i nostri sforzi perché non si
ripetano simili tragedie", disse quel giorno stesso Papa
Francesco. Ma la conta dei morti non è mai terminata. (ANSA).
La strage dei migranti,Lampedusa ricorda il 3 ottobre
Morirono in 368, la tragedia più grave nel Mediterraneo