Sicilia

Cybersicurezza: Gabrielli, fattore strategico e da presidiare

Direttore del servizio polizia postale al "Cybersecurity Forum"

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 13 OTT - "La percezione, l'attenzione e la sensibilità sono cresciute rispetto all'attenzione sulla sicurezza informatica e cibernetica in generale, sia per i cittadini che per le pubbliche amministrazioni. Ci si rende conto che l'informatica è un settore abilitante per diverse attività, economiche, sociali, politiche e, quindi, è un fattore strategico e da presidiare". Lo ha detto Ivano Gabrielli, direttore del servizio di polizia postale e delle comunicazioni, ai giornalisti, a margine del "Cybersecurity Forum", evento organizzato a Palermo da 'Fortinet Italy', leader globale nella cybersecurity che promuove la convergenza tra networking e sicurezza. "E' un fattore che dà la possibilità di avere un grosso 'empowerment' dal punto di vista delle potenzialità, ma è un asset che ha dei costi e per questo va particolarmente tutelato - ha sottolineato -. Spesso non si ha la percezione di quanto sia proficuo investire in termini di sicurezza informatica, si pensa a costruire una infrastruttura informatica, oggi bisogna cominciare a pensarla nella sua costruzione in sicurezza, dando anche il giusto spazio alle professionalità".
    Poi, con riferimento agli attacchi informatici ai sistemi di sicurezza soprattutto di recente con la guerra in Ucraina e con gli attacchi di Hamas, Gabrielli ha detto: "Oggi facciamo economia, produciamo beni e servizi e abbiamo una vita sociale che vede in qualche modo una proiezione in una nuova dimensione che va tutelata, una dimensione economica e strategica, che dà molte possibilità, ma poi è uno strumento attraverso il quale può perpetrarsi un'attività terroristica o un'attività bellica diretta. I confini nell'ambito digitale sono più labili, molto più fluidi e bisogna cominciare a pensare al dominio cibernetico come ad un mondo nel quale siamo immersi. Alcuni eventi che riguardano Paesi o infrastrutture di Paesi che oggi sono teatro bellico, di fatto, si riflettono anche nel nostro pezzo di infosfera. E lo si vede dal cosiddetto 'rumore di fondo', cioè quell'attività di studio che spesso viene fatta da chi sfrutta vulnerabilità per poi sferrare attacchi informatici, Una realtà con la quale dobbiamo convivere". (ANSA).
   

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