(ANSA) - CATANIA, 26 OTT - Si è conclusa con nuove scoperte,
dopo due mesi di intense attività di ricerca, la seconda
campagna di scavi della missione archeologica in Iraq
dell'Università di Catania. Gli archeologi hanno portato alla
luce il complesso sistema di fortificazioni e di gestione delle
acque che segnava il versante nord-orientale della città di Tell
Muhammad, fondata all'inizio dell'epoca Paelobabilonese (età di
Hammurabi) nei pressi dell'odierna Baghdad e abbandonata circa
250 anni dopo in corrispondenza della cosiddetta Caduta di
Babilonia (1595 a.
La campagna, diretta da Nicola Laneri, docente in forze al
dipartimento di Scienze umanistiche dell'ateneo siciliano, dove
insegna Archeologia e Storia dell'Arte del Vicino Oriente, ha
confermato i preziosi indizi emersi lo scorso anno, quando la
missione nuovamente realizzata in collaborazione con lo State
Board of Antiquities and Heritage (Sbah) dell'Iraq e supportata
dal Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione
Internazionale, aveva consentito di ritrovare la porta
monumentale nella cinta muraria di Hammurabi, magnifici vasi e
due edifici risalenti al II millennio a.C.
"A conclusione delle ricerche - dice Laneri - il ministro
della Cultura dellIraq Ahmed Fakak, il direttore dello State
Board of Antiquities and Heritage Laith Hussein, l'Ambasciatore
italiano in Iraq Maurizio Greganti e l'ambasciatrice australiana
Paula Ganly, hanno visitato il sito, apprezzando la
straordinarietà delle scoperte di una delle poche città
mesopotamiche che testimoniano le incredibili capacità
ingegneristiche degli antichi babilonesi nell'epoca dei sovrani
della I dinastia di Babilonia, e in particolare di Hammurabi".
(ANSA).
Università Catania, nuove scoperta in scavi archeologici in Iraq
Alla luce sistema di fortificazione e gestione acque