(ANSA) - PALERMO, 29 NOV - Il crollo del viadotto
Scorciavacche sulla strada statale Palermo Agrigento a dicembre
del 2014 scatenò le ire dell'ex presidente del consiglio Matteo
Renzi. Il viadotto fu aperto senza collaudo e rimase in piedi
dal Natale 2014 al Capodanno 2015.
Ad incidere sui tempi, rendendoli biblici, è stato un
conflitto di competenza risolto dalla Cassazione. I supremi
giudici stabilirono che la sede naturale del processo era
Palermo, e non Termini Imerese o Roma, perché è la città dove
furono firmati in contratti, mentre a Roma ha sede l'Anas e a
Termini Imerese ricade il tratto di strada. A sollevare il tema
della competenza furono i legali delle difese fra cui Fabrizio
Lanzarone, Enrico Sorgi, Giovanni Crimi, Alfonso Sorge e Andrea
Crescimanno. A segnare la storia del processo anche i passaggi
di sezione e le riassegnazioni. Secondo l'accusa, pur in assenza
di collaudo si procedette lo stesso con l'inaugurazione e
l'apertura al transito. Nel crollo del viadotto non ci furono
feriti. (ANSA).
Crollo viadotto Palermo Agrigento, prescrizione per 9 imputati
Aperto senza collaudo nel 2014 rimase in piedi una settimana