Sicilia

Cracolici,'serve scossone,troppi beni confiscati a bagnomaria'

Presidente Antimafia regionale, '90% aziende è in liquidazione'

Cracolici,'serve scossone,troppi beni confiscati a bagnomaria'

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 11 DIC - "Serve uno scossone al sistema dei beni confiscati, dando ai lavoratori stessi la possibilità di gestirli. Troppi beni sono 'a bagnomaria'". Lo ha detto stamattina il presidente della Commissione regionale Antimafia Antonello Cracolici intervenendo a un incontro dal titolo "Beni confiscati e infiltrazioni mafiose nell'economia del territorio", organizzato dalla Filcams e dalla Cgil di Catania al Sigonella Inn di Motta Sant'Anastasia, albergo che dal 2016 è gestito dall'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati.
    "Con la commissione regionale antimafia - ha aggiunto Cracolici - stiamo mettendo a punto azioni di natura finanziaria per consentire alle società di poter accedere attraverso l'Irfis a un sistema di finanziamenti a tasso zero per sostenere il rilancio economico. Oltre il 90 per cento delle aziende confiscate sono in liquidazione. A parte quelle utilizzate dai mafiosi per violare il principio della concorrenza o usate per fare riciclaggio, è comunque un dato troppo alto. Occorre puntare sulla formazione dei manager e su un monitoraggio di prossimità al bene confiscato per avere la giusta contezza del fenomeno. Su questa partita si gioca il successo, o l'insuccesso, dello Stato".
    Durante l'incontro sono stati forniti alcuni dati: gli immobili sequestrati in Sicilia sono 9.735, dei quali 7.440 trasferiti agli enti locali, mentre quelli utilizzati per finalità sociali sono 2.544. Nella provincia di Catania sono 729, dei quali 417 trasferiti agli enti locali. Per la sola Catania sono 99 immobili, dei quali 98 sono destinati all'ente ma non ancora consegnati per la difficoltà di effettuare i sopralluoghi con i curatori giudiziari.
    "Il Sigonella Inn - ha detto il segretario generale della Cgil Carmelo De Caudo - è un caso esemplare. Vanta una squadra di 'aspiranti proprietari'. Manca adesso l'approvazione da parte dell'Agenzia del progetto dotato di Piano industriale".
    Il responsabile di LegaCoop Sicilia orientale, Alessandro Sciortino, ha ricordato come anche nel caso GeoTrans, azienda di trasporti confiscata alla mafia e poi gestita dai lavoratori, "trascorsero ben due anni dalla creazione della società alla vera e propria partenza della gestione". (ANSA).
   

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