(ANSA) - PALERMO, 06 GEN - I volumi d'acqua negli invasi
Fanaco e Leone sono sotto il livello di guardia a causa della
siccità: scatta così il piano di razionamento delle forniture
idriche, definito dall'Autorità di bacino, nei Comuni serviti da
Siciliacque.
A partire da lunedì 8 gennaio, Siciliacque ridurrà la portata
d'acqua del 10% e in alcuni casi del 15% a 39 Comuni che si
trovano nelle province di Agrigento, Caltanissetta e Palermo
(più due Consorzi di Bonifica, Agrigento 3 e Caltanissetta 4),
collegati direttamente al Fanaco o ad altri acquedotti
alimentati da questo invaso.
Il piano di razionamento, concordato nell'ultima seduta
dell'Osservatorio sugli utilizzi idrici del distretto
idrografico della Sicilia, sarà affiancato da alcune misure per
mitigare la crisi idrica. Il primo intervento prevede la
trivellazione di un nuovo pozzo per attingere acqua dalla falda
del Favara di Burgio. In base a uno studio condotto da
Siciliacque, ancora prima di questa crisi idrica, con questo
nuovo pozzo sarebbe possibile immettere in rete ulteriori 40
litri al secondo di acqua. Le procedure ordinarie per effettuare
l'intervento richiedono però un iter della durata di oltre un
anno. Motivo per cui, fa sapere la società che si occupa del
servizio idrico di sovrambito, "è stato chiesto all'Autorità di
Bacino di trovare un percorso autorizzatorio, anche per un uso
transitorio, che accorci i tempi per la nuova trivellazione".
Il secondo intervento di mitigazione riguarda il prelievo di
maggiori quantità d'acqua dalla diga Ragoleto, gestita dalla
raffineria Eni di Gela, alla quale è stata già avanzata formale
richiesta. Infine Siciliacque interverrà per ripristinare tre
vecchi pozzi di contrada Zacchia, in territorio di Prizzi,
abbandonati trent'anni fa dall'Eas (l'Ente acquedotti siciliani
messo in liquidazione coatta dalla Regione). In questo caso si
potrebbero recuperare altri 30 litri d'acqua al secondo. (ANSA).
Invasi d'acqua sotto livello di guardia, razionamento in Sicilia
Programmati anche interverrà per ripristinare tre vecchi pozzi