(ANSA) - PALERMO, 08 FEB - "Direi che non ci sono né elementi
di progresso, né elementi di regressione. Però sappiamo che sono
anni che esiste il problema ed è uno dei crucci della regione.
Questo è un dato di fatto". Lo ha detto il presidente del Coni
Giovanni Malagò a proposito della situazione in Sicilia degli
impianti sportivi. Malagò ha incontrato la stampa nella sede
regionale del Coni di Palermo.
"Poi - ha aggiunto Malagò - è chiaro che insieme
all'impiantistica c'è anche un discorso di sostegno alle società
da affrontare, perché ammesso che hai impianti di nuova
generazione devono esserci poi dinamiche per la manutenzione. E
direi, e mi dispiace dirlo, che sicuramente la Sicilia, un po'
come qualche altra regione del sud, fa più fatica degli altri".
Malagò ha parlato anche della ristrutturazione degli stadi,
partendo dal caso Barbera escluso dalle sedi candidate per gli
Europei del 2032. "Sono anni che sostengo che senza i grandi
eventi sportivi non se ne vienea capo - ha detto Malagò - ci può
essere qualcuno che ci riesce, ma sono casi isolati, spesso
miracolistici per certi versi. E chiaro che la Federazione sta
preparando il dossier sugli impianti, ci sono tappe obbligate
per ovvi motivi come Milano e Roma. Per il resto è vero che se
ci sono delle amministrazioni comunali con delle società
sportive che gestiscono gli stadi e che sarebbero disponibili a
sostenere investimenti: è chiaro che urgentemente bisogna
riunire un tavolo tecnico che metta insieme pubblico e privato".
Sul coinvolgimento diretto del Coni, come si è tentato di
fare a Palermo per il recupero del palazzetto dello sport,
Malagò ha spiegato che "il Coni ha due vantaggi - le sue parole
- il primo è che siamo un ente pubblico e quindi non c'è
speculazione, cioè non si favorisce nessuno. Il secondo è che
abbiamo molta competenza. Di contro è chiaro che servono dei
sostegni finanziari che devono essere messi o dagli enti locali
o dalla società che gestisce l'impianto". (ANSA).
Malagò, situazione impianti in Sicilia ferma a com'era
Il presidente del Coni, 'regione fatica un po' più delle altre'