(ANSA) - PALERMO, 28 FEB - Il potere mafioso e quello
religioso si sono a volte intrecciati in un rapporto ambiguo che
la Chiesa non tollera più. Il tema è rivisitato da Antonio
Bellia nel documentario "Chiesa Nostra" che il 5 marzo sarà
presentato in anteprima a Palermo al cinema Rouge et Noir.
Qualcuno, come don Pino Puglisi, ci ha rimesso la vita. A
partire dall'anatema di Giovanni Paolo II che nel 1993 nella
Valle dei Templi sfidò i mafiosi e li invitò a convertirsi, la
Chiesa ha avviato un nuovo percorso culminato con la svolta di
papa Francesco che ha portato alla scomunica dei mafiosi: la
loro condotta viene considerata fuori dallo spirito del Vangelo
e dalla pratica cristiana.
"Chiesa Nostra" esplora un terreno insidioso e collega la
ricostruzione storica alla rappresentazione filmica, la memoria
all'attualità, le immagini di archivio e le illustrazioni
animate di Vito Bonomolo. L'interpretazione è affidata a Pippo
Delbono che già ha interpretato, con la regia di Antonio Bellia,
la figura del direttore Vittorio Nisticò nel docufilm "La corsa
dell'Ora".
Si ripercorrono le celebrazioni delle feste patronali, con la
presenza dei "padrini" alle processioni, e il rito
dell'affiliazione a Cosa nostra, compiuto bruciando un santino.
Vengono ancora messe a fuoco le processioni diventate nel tempo
occasioni per omaggiare i boss e per questo portate al centro
delle indagini delle forze di polizia e della magistratura. Lo
sguardo su simboli, feste e rituali fa emergere una chiara
distorsione dei valori cristiani messa in atto dalla mafia. Il
documentario, prodotto dalla World Video Production, raccoglie
le testimonianza di esperti, rappresentanti delle istituzioni,
uomini di Chiesa che offrono un contributo di analisi sulla rete
di influenze tra la Chiesa e la mafia. (ANSA).
Cinema: Chiesa Nostra, dai rapporti agli scontri con i boss
Un documentario di Antonio Bellia su rituali e connivenze
