Sicilia

Musumeci, in Sicilia mancano 180 milioni metri cubi d'acqua

Verso concessione stato calamità;ipotesi requisire pozzi privati

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 13 APR - Per potere arrivare a fine anno la Sicilia, dove già in un centinaio di Comuni l'erogazione idrica è razionata per contrastare la siccità, deve recuperare 180 milioni di metri cubo d'acqua, la metà delle risorse idriche necessarie per una gestione ordinaria annuale. A fornire il dato è stato il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, nel corso della trasmissione Il Punto dell'emittente Telecolor di Catania, che andrà in onda alle 14. 30.
    Musumeci ha spiegato che la Regione siciliana ha trasmesso alla Protezione civile un elenco di 52 opere da realizzare.
    "Spero che ci siano i progetti esecutivi - ha detto Musumeci - Vedremo di trovare le coperture finanziarie almeno per i primi dieci interventi". Il governo di Renato Schifani ha inoltrato a Roma la richiesta dello stato di calamità per la siccità. "Gli uffici ci stanno lavorando, sono convinto che sarà accolta - ha anticipato il ministro - Questo consentirà di dare una cornice, la Protezione civile inoltre procederà alla fornitura delle autobotti. La legge da' la possibilità anche di requisire i pozzi privati per fronteggiare le criticità. Lo Stato ha il compito di intervenire dal punto di vista strutturale, spetta alla Regione provvedere alla gestione della situazione contingente e decidere se procedere con il razionamento".
    Musumeci ha sottolineato che "in Sicilia è fuori dubbio che ci sia un'emergenza strutturale. Quarant'anni fa si costruirono le dighe ma non furono collaudate, fu il mio governo, quattro anni fa ad avviare i collaudi. Purtroppo è mancata la programmazione nonostante il fiume di denaro: dalla Cassa del Mezzogiorno fino ai fondi strutturali". "C'è tanto da fare - ha proseguito - E' chiaro che per realizzare alcuno opere serviranno degli anni, ma alcuni interventi si possono fare in tempi brevi, penso ai laghetti aziendali sui quali il mio governo ha puntato dando una grossa mano alle imprese". E ha concluso con un aneddoto. "Nell'estate del 2001 mi recai in un'isola minore, non dico quale: vidi la nave cisterna col bocchettone collegato alla terraferma mentre riforniva d'acqua l'isola. Ne rimasi colpito, chiesi al sindaco se fosse normale tutto ciò quando basterebbe un dissalatore. Lui mi prese sottobraccio e mi rispose: presidente è troppo complicato, ci levi mano". (ANSA).
   

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