(ANSA) - CALTANISSETTA, 02 LUG - "Le emorragie cerebrali
riscontrate sul cadavere di Aldo Naro erano molteplici, gravi,
profonde e coinvolgevano tutto l'encefalo. Una tale lesività non
può essere spiegata con un solo colpo, come invece sostenuto dal
professore Paolo Procaccianti per conto della procura". Così
hanno affermato in aula i consulenti medici nominati dai
familiari del giovane sancataldese ucciso nella discoteca Goa di
Palermo il 14 febbraio 2015, rispondendo alle domande degli
avvocati Salvatore Falzone e Antonino Falzone nel corso del
processo per omicidio che si celebra dinnanzi alla corte di
assise di Palermo.
I colpi subiti dal giovane hanno infatti provocato la rottura
del setto nasale e della prima vertebra cervicale, lesioni
"della regione antero laterale destra e sinistra del collo",
lesioni "alla base del collo a dieci centimetri dal lobo
dell'orecchio", oltre che un trauma toracico. La vittima
presentava anche una "lesione sul labbro inferiore, contusioni
al gomito, ai polsi e al dorso della mano destra". Secondo i
dottori Giuseppe Ragazzi, Salvatore Cicero e Giovanni Bartoloni
tali lesioni erano già visibili nel 2015 quando fu effettuato
l'esame esterno del cadavere all'indomani della morte del
medico.
Il prof. Bartoloni ha spiegato inoltre che "i danni riportati
da Aldo Naro sono stati sia diretti che indiretti. Le lesioni
hanno interessato tutti i lobi frontali, temporali, occipitali,
nonché quello del cervelletto e dell'area bulbo pontina. Per
questo i colpi letali inferti al capo di Naro sono stati
multipli e ripetuti". La tesi dell'unico colpo mortale, secondo
i consulenti di parte civile, è sconfessata anche dal fatto che
"i danni riportati sono posti su diversi piani nello spazio" e
sono il frutto "di diverse linee di forza effettuate su varie
regioni cerebrali". I consulenti si sono associati alle
conclusioni cui erano pervenuti i periti che hanno effettuato la
seconda autopsia a seguito della esumazione del cadavere e la
Tac 3D virtopsy.
Gli avvocati hanno inoltre interrogato l'ingegnere Stefano Amico
che ha analizzato le immagini della videosorveglianza di quella
notte, il video girato dal videomaker Cascio e l'intero
materiale video fotografico proveniente dai telefoni cellulari
sequestrati ai presenti.
In particolare, il consulente ha riconosciuto la vittima e ha
offerto vari spunti per l'identificazione dei presenti nel
privè, passando al setaccio gli indumenti indossati dai
partecipanti, oltre che le scarpe, le collane e il trucco.
(ANSA).
Omicidio Aldo Naro: periti, diversi i colpi mortali inferti
Giovane medico fu ucciso in discoteca a Palermo nel 2015