Sicilia

A Mazara del Vallo restauro organo del '700 con fondi Fec

L'intervento nella chiesa di san Michele è durato due anni

Redazione Ansa

(ANSA) - MAZARA DEL VALLO, 12 LUG - L'antico organo di una delle due cantorie della chiesa di San Michele di Mazara del Vallo, dopo più di 100 anni che era spento, è tornato a suonare.
    In occasione della solennità di San Benedetto Abate, è stato presentato il restauro completato dalla ditta dei fratelli Cimino, con le somme del Fondo per l'edilizia di culto del Ministero dell'Interno. L'organo è stato fatto suonare dal maestro Diego Cannizzaro con un preludio (Toccata in Cesolfaut di Alessandro Scarlatti) e l'accompagnamento liturgico della santa messa presieduta dal Vescovo monsignor Angelo Giurdanella e concelebrata dal clero mazarese.
    L'organo restaurato nasce come strumento che veniva portato in processione, poi, in una seconda fase intorno alla metà del '700, è stato collocato nella cantoria destra della chiesa di San Michele. Si tratta di un organo a canne chiuso in cassa in legno di conifera con un prospetto a vista di canne disposte a cuspide centrale, delimitato da due paraste e sormontato da trafori. Originariamente lo strumento era alimentato con mantici azionate a mano, ora dopo il restauro i mantici sono alimentati con un motore con ventola.
    "Dell'organo non si hanno notizie storiche precise - spiega il maestro Diego Cannizzaro - ma esaminate le caratteristiche costruttive dell'organo si presume che lo strumento sia stato costruito intorno al XVIII secolo da autore siciliano". La tastiera di bosso ed ebano è di 45 tasti e prima ottava corta, la pedaliera con 8 pedali scavezza sempre accoppiata al manuale.
    La parte artistica, ossia la cassa e le altre parti in legno, sono state oggetto di restauro a cura di Rita Guarisco, con la supervisione della Soprintendenza di Trapani".
    "La testimonianza di San Sebastiano Abate, padre del monachesimo e testimone del Vangelo, sfida anche questo nostro tempo ed è attuale", ha detto il Vescovo. I lavori di restauro dell'organo sono durati circa 2 anni. Lo strumento è stato smontato in ogni sua parte e trasferito presso il laboratorio dei fratelli Cimino ad Aragona (Agrigento) e poi rimontato nella cantoria destra del monastero. (ANSA).
   

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