Sicilia

Borsellino: cento giovani a Palermo per dire no alla mafia

L'iniziativa organizzata dall'Agenzia italiana per la gioventù

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 17 LUG - Oltre cento ragazzi tra i 18 e i 30, selezionati dall'agenzia italiana per la gioventù, hanno iniziato questa tre giorni a Palermo in occasione dell'anniversario della strage di via D'Amelio, in cui trentadue anni fa persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della polizia di Stato Emanuela Loi, Eddie Walter Max Cosina, Agostino Catalano, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli.
    Un momento di confronto e di riflessione per promuovere la diffusione della cultura della legalità contro tutte le mafie e la partecipazione e la cittadinanza europea dei più giovani.
    Al centro del dibattito, l'interconnessione tra i temi del rispetto reciproco e delle regole e i valori della bellezza e dell'arte. L'evento di quest'anno ha l'obiettivo di coinvolgere i giovani nell'educazione alla legalità, formarli alla cultura del giusto e del buono, e di contribuire al radicamento dei principi del rispetto dell'altro e delle regole, legando il concetto della legalità a quello di arte e di bellezza. A momenti di confronto con le istituzioni, i ragazzi alterneranno molte attività culturali, come la visita ai luoghi simbolo della vita e della lotta alla mafia degli uomini di Stato, la visita alla Fondazione Falcone e il Concerto per la legalità nel suggestivo contesto del Museo del Presente presso Palazzo Jung.
    A chiusura dei lavori, i ragazzi presenteranno la sintesi delle loro proposte al ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi.
    "Anche quest'anno, in occasione dell'anniversario della strage di via d'Amelio, rinnoviamo il nostro impegno nella lotta alla mafia e nella promozione della cultura della legalità - ha dichiarato il commissario straordinario dell'Aig, Federica Celestini Campanari - Abbiamo il dovere, come istituzioni, di ricordare ai nostri giovani che sono le piccole scelte che ciascuno compie ogni giorno, scelte di libertà, di onestà, volte a compiere sempre il bene, che ci aiutano a costruire un futuro migliore. Nel ricordo dei giudici Falcone e Borsellino, degli agenti della loro scorta, di tutte le vittime di mafia, dobbiamo continuare a far vivere le loro idee e farle andare lontano, sulle nostre gambe. Solo così il loro sacrificio non sarà stato vano". (ANSA).
   

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