Sicilia

Un piano per salvare dipinti carceri inquisizione allo Steri

Conclusi lavori finanziati da Unipa, si prosegue con il giardino

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 23 LUG - Si sono conclusi i lavori, realizzati e finanziati per 400 mila euro dall'Università degli Studi di Palermo, che riguardano il progetto pilota approvato dalla Soprintendenza per fermare il deterioramento dei dipinti lasciati dai prigionieri del Santo Uffizio sui muri delle celle del Carcere dell'Inquisizione allo Steri. Un patrimonio inestimabile, realizzato tra il diciassettesimo e il diciannovesimo secolo a testimonianza degli oltre seimila prigionieri dell'Inquisizione spagnola in Sicilia. Opere dal valore incalcolabile che rischiavano di sparire sotto gli sguardi dei visitatori, perché troppo fragili per difendersi dal tempo e dall'umidità.
    "Il nostro Ateneo - sottolinea il rettore dell'Università di Palermo, Massimo Midiri - conferma l'impegno a tutela del patrimonio culturale della nostra città. Un patrimonio inestimabile dal profondo valore sociale ed educativo che contribuiamo non solo a difendere e custodire ma a mettere a disposizione della comunità nell'ambito della missione di diffusione del sapere e della cultura che caratterizza questa Governance".
    I lavori hanno riguardato la realizzazione di un impianto di climatizzazione in grado di mantenere l'umidità relativa al valore minimo prestabilito e una temperatura di 20 gradi centigradi. Sono stati effettuati anche interventi con speciali malte per evitare che l'umidità di risalita possa provocare lo sbriciolarsi di pezzi di intonaco.
    Stamane la presentazione del piano di salvaguardia, con il rettore Massimo Midiri, il presidente del Sistema museale dell'Ateneo Michelangelo Gruttadauria, il dirigente dell'area tecnica, Antonio Sorce. Il progetto prevede anche regole di comportamento stringenti per la gestione delle visite guidate.
    Presentato anche il progetto sulla scala di Carlo Scarpa che sarà realizzato da Fabio Lombardo, che fu giovane collaboratore del grande architetto. Nella scala sono stati rimossi i parapetti in vetro, realizzati successivamente.
    Il tour è proseguito nel giardino trecentesco dei Chiaromonte, caratterizzato dal viale di alberi di arancio amaro, primo passo del percorso più lungo di restauri del complesso monumentale dello Steri. Progetto del valore di circa 8 milioni e mezzo di euro. Il progetto generale prevede di liberare del tutto il giardino e la chiesa di Sant'Antonio Abate dalle costruzioni ottocentesche e di restaurare l'ex deposito della manifattura tabacchi che sarà adibito a spazi museali.
    L'ultima tappa ha riguardato il nuovo allestimento del Munipa, il Museo, realizzato all'interno del complesso dello Steri, che raccoglie alcuni tesori delle collezioni dell'Università di Palermo. (ANSA).
   

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