Sicilia

Salta cartellone, famiglia Sciascia contro sindaco Racalmuto

Stop a programma estivo, polemiche del nipote dello scrittore

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 24 LUG - Salta a Racalmuto il programma estivo della fondazione Leonardo Sciascia. Il cartellone prevedeva tra luglio e agosto sette presentazioni di libri e incontri con gli autori e cinque spettacoli teatrali. Ma il programma è stato fermato ("è da rimodulare") dal sindaco Calogero Bongiorno, eletto il 9 giugno, che per statuto è anche presidente della fondazione. Dura la reazione della famiglia Sciascia che parla di una "decisione illegittima" e apre una polemica sulla linea seguita da Bongiorno. "Il sindaco - dice Vito Catalano, nipote dello scrittore - dovrebbe solo presiedere il consiglio di amministrazione durante il suo mandato. Invece manda convocazioni e ignora le decisioni già prese, le consuetudini stabilite in trent'anni e perfino le regole della semplice cortesia".
    La fondazione è stata costituita per promuovere la conoscenza del pensiero e dell'opera dello scrittore di Racalmuto. Il suo patrimonio comprende carte e opere d'arte donate dalla famiglia: una corrispondenza di oltre 14 mila lettere con altri scrittori e uomini di cultura, circa 200 ritratti di scrittori e opere di Van Dyck, Chagall, Guttuso, Guccione, Maccari, Clerici e altri.
    La Fondazione vive con finanziamenti regionali e ministeriali e con i fondi del 5 per mille. Anche il Comune di Racalmuto dovrebbe dare un contributo. Ma, sottolinea Catalano, è "inadempiente". Negli ultimi 25 anni "ha dato meno di quel che dovrebbe dare; nel 2022 e nel 2023 non ha erogato alcun finanziamento".
    Da tre anni il nipote di Sciascia è il responsabile di ricerche, editoria ed esposizioni di archivio. "La Fondazione - sostiene - non può essere né una vetrina politica né un centro di piccoli poteri locali". La sua missione si riflette nella visione che Sciascia aveva della letteratura. Catalano ricorda un dialogo del nonno con l'amico Gesualdo Bufalino che gli diceva: 'Non riesco a fare letteratura morale come fai tu'. E Sciascia replicava: 'L'importante è di non farne di immorale'.
    "Non ci aspettiamo - conclude - Catalano che i politici di Racalmuto siano discepoli di Sciascia ma che almeno non si comportino in aperto conflitto con la linea da lui indicata nelle sue pagine". (ANSA).
   

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