(ANSA) - PALERMO, 26 LUG - Proseguono le indagini sulla
pistola trovata a casa di uno dei prestanomi di Matteo Messina
Denaro, Giuseppe Di Giorgi, fermato nei giorni scorsi da polizia
e carabinieri. L'arma, una Walther semiautomatica con un
proiettile in canna, appartenuta al capomafia e custodita da Di
Giorgi nella cabina armadio della sua abitazione a Mazara del
Vallo, ha la stessa matricola della pistola di un carabiniere in
servizio alla Dia di Trapani.
Interrogato dagli investigatori dopo la scoperta della
pistola, il militare, che in passato ha lavorato anche a
Marsala, ha raccontato di aver acquistato l'arma dalla vedova di
un medico che, in punto di morte, aveva espresso alla moglie la
volontà di cedere l'arma ad appartenenti alle forze dell'ordine
o comunque a persone selezionate. Il carabiniere ha anche
sostenuto di non aver mai prestato la pistola a nessuno e di non
averne mai denunciato lo smarrimento.
Tutte circostanze che gli investigatori stanno tentando di
verificare. Mentre falsa è stata ritenuta la versione di Di
Giorgi che ha raccontato di aver trovato la pistola in un
borsello abbandonato per strada.
Intanto, il gip di Palermo ha convalidato il fermo di Di
Giorgi, indagato insieme alla moglie e al cognato. Nei box
attigui delle due famiglie è stato scoperto un appartamento che,
secondo gli inquirenti, sarebbe stato a disposizione di Messina
Denaro. Il Ros dell'Arma e la Scientifica sono da giorni al
lavoro per cercare tracce dell'eventuale presenza del boss.
(ANSA).
Indagini su arma Messina Denaro: carabiniere, l'ho comprata
Militare non ha denunciato smarrimento