Dopo la lettera di due genitori a Repubblica-Palermo che raccontavano l'odissea sanitaria del figlio Cristian di 7 anni morto lo scorso 6 aprile dopo un'operazione al cuore al Civico di Palermo, l'ospedale ha aperto un' inchiesta interna e l'assessore regionale alla Salute Giovanna Volo ha inviato gli ispettori. Il bambino era stato operato nel reparto di Cardiochirurgia pediatrica gestito dal policlinico milanese San Donato, ed è morto dopo un calvario durato cinque mesi.
Secondo la ricostruzione dei genitori di Cristian il piccolo paziente entra nel reparto per la prima volta a novembre scorso in condizioni generali definite "buone" e i medici decidono di eseguire l'intervento programmato. "Invece viene sottoposto a tre interventi, quattro cateterismi e un numero elevatissimo di drenaggi - scrivono i genitori - e, dopo 5 mesi di indicibili sofferenze, muore. Alla fine dell'intervento nessun chirurgo è venuto a parlare con noi e ad informarci. Ad oggi non sappiamo neanche chi ha operato nostro figlio». La convenzione con il San Donato prevede che il Policlinico milanese invii i propri cardiochirurgi pediatrici due volte al mese per operare i pazienti siciliani, affiancati dai giovani cardiochirurgi del Civico che non possono ancora intervenire come primi operatori.
«Eppure - dice il padre di Cristian - non abbiamo mai visto né parlato con nessuno della equipe del San Donato ». L'accordo è stato firmato a novembre 2022 a Palazzo d'Orleans. Una convenzione triennale da oltre 8 milioni di euro.
Il bambino era già stato operato a 7 mesi nella Cardiochirurgia pediatrica di Taormina, dicono i genitori: "Il risultato era stato buono e ben diverse e di altra qualità erano state l'attenzione e le cure nei confronti del bambino e dei genitori".
La coppia sta ancora valutando un esposto in procura.
Bambino morto dopo intervento a Palermo, ispezione Regione
Lettera genitori: 'Abbandonati.' Civico apre inchiesta interna