"Sono passati vent'anni ed è dura.Perché Denise va cercata, e non archiviata come una pratica completata.
Oggi Denise sarebbe una giovane ragazza, anche se la madre dice di fare fatica a immaginarla già donna. "Il filo con lei - racconta - si è spezzato a 4 anni, nella mente ho il viso di una bimba paffutella, stento a pensarla adulta. Ma poi mi dico che sì, se la immagino grande vuol dire che è viva".
Piera Maggio dice di volere continuare la sua battaglia, anche se l'indagine su Denise è stata archiviata. "Le nostre idee le abbiamo ben chiare e da sempre. Quattro mesi sono pochi per chiudere un'indagine di questa portata, bisognava approfondire le intercettazioni ma non sono io a dover dire a un magistrato cosa fare".
In questi anni sono state imboccate tante piste, raccolte decine di segnalazioni ma nessuna fino ad ora si è rivelata conducente. "Di tanto in tanto una segnalazione arriva, ma io - sottolinea Piera - non me ne innamoro mai. Non si può pensare che una ragazza qualsiasi possa essere Denise, anche perché non c'è più un viso a cui appigliarsi".
Giovedì prossimo Piera Maggio parteciperà al Pace Fest di Caltabellotta, ad Agrigento, in cui si parlerà proprio del caso di Denise.
"Il Pace Fest - dice - l'ho scelto per il suo nome. E perché è un festival giovane, siciliano. Ma non farò appelli, ne ho fatti troppi. Oggi quella scia di dolore si è trasformata in rabbia, per quello che andava fatto e non si è fatto, di chi all'epoca lavorava sul campo e non si è mosso. Attendiamo forse un magistrato che scavi a fondo. Ecco, il mio appello è di cercare nei faldoni: perché non è arrivato un estraneo da monti lontani a prendersi la mia bambina. Ci fossero altre piste, le avremmo seguite. Ma dopo tre gradi di giudizio e un'assoluzione per insufficienza di prove, non posso andare oltre, avrei da dire altro ma è giusto fermarsi qui". (ANSA).
L'INTERVISTA- La mamma di Denise, 20 anni di dolore e rabbia
Piera Maggio, 'Continuo a lottare. Fatico a immaginarla donna'