Sicilia

Dopo la lite il colpo di pistola, è grave. Arrestato

Nell'Agrigentino, vittima colpita alla spina dorsale dopo lite

Carabinieri di Agrigento (foto d'archivio)

Redazione Ansa

Scoppia una lite davanti al bar-panificio, un ventitreenne finisce in ospedale ad Agrigento dopo il colpo di pistola e rischia di rimanere paralizzato e un commerciante ventottenne, presunto autore del tentativo di omicidio, viene arrestato e portato in carcere, al Pasquale Di Lorenzo.

Alba d'inferno a Joppolo Giancaxio, paese di poco più di mille abitanti dell'Agrigentino. Ad indagare, cercando di ricostruire con certezza il movente, sono i carabinieri coordinati dalla procura. L'indagato, Francesco Russo, ha fatto ritrovare ai militari l'arma utilizzata: una calibro 44 a tamburo con matricola abrasa.

Una pistola, sequestrata, che aveva ancora un altro colpo in canna. Il diverbio è scoppiato, poco prima dell'alba, davanti al bar-panificio in via Kennedy. Il commerciante è corso a casa della zia dove sapeva che era custodita la pistola, l'ha presa ed è tornato indietro, cercando il concittadino che, a quanto pare, avrebbe più volte preso in giro il cugino disabile. Ci sarebbe stata una zuffa, durante la quale il ventinovenne è stato raggiunto da un calcio in pieno volto.

A distanza ravvicinata, Russo avrebbe esploso un colpo di pistola che ha colpito all'addome la vittima. Subito soccorso il ragazzo è stato portato alla guardia medica di via Erice da dove è stato richiesto l'intervento del 118 e in ambulanza è stato trasferito al pronto soccorso. Ad essere chiamati, dal medico di turno, anche i militari della sezione Radiomobile che hanno rintracciato e portato in caserma alcuni giovani, tutti ascoltati per ricostruire cosa fosse effettivamente accaduto. Il ventitreenne è in gravissime condizioni. Il proiettile che lo ha colpito avrebbe attraversato il polmone, andandosi a conficcare a metà della colonna vertebrale, dopo aver sezionato il midollo spinale.

Il ragazzo è momentaneamente ricoverato all'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento e rischia di restare paraplegico. I carabinieri hanno poi arrestato il presunto autore del tentativo di omicidio, accusato anche di porto illegale di arma comune da sparo con matricola abrasa.

L'indagato, nell'immediatezza dei fatti, ha ricostruito l'episodio davanti ai carabinieri, ma ascoltato, con l'assistenza dei legali Santo Lucia e Leonardo Marino, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Quanto dichiarato in prima battuta quindi non potrà essere utilizzato in sede processuale. L'indagato ha richiesto cure mediche perchè sarebbe stato colpito da un calcio alla testa.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it