(ANSA) - CATANIA, 30 AGO - Quattro artisti di fama
internazionale parteciperanno alla nona edizione del simposio
internazionale di scultura 'Oro nero dell'Etna' in programma dal
1 al 15 settembre a Piano Bottara, sul vulcano attivo più alto
d'Europa. Sono Renate Verbrugge (Belgio), Hiroyuki Asano
(Giappone), Alex Labejof (Francia) e Francesco Mazzotta (Italia)
che avranno come 'assistenti' due allievi del corso di Scultura
dell'Accademia delle belle arti di Catania.
Il simposio rientra nell'ambito del progetto Belpasso,
città delle 100 Sculture, promosso con AbaCt, e per la prima
volta si terrà a Piano Bottara, alle pendici del Vulcano, fuori
dalla città, in uno scenario lunare che sarà il laboratorio a
cielo aperto per i quattro artisti di fama internazionale
invitati a creare opere di pietra lavica.
A inaugurare la manifestazione e dare il via ai lavori il 1
settembre alle 10.30 saranno il sindaco di Belpasso, Carlo
Caputo, la presidente dell'Accademia di belle arti di Catania e
il direttore, Lina Scalisi e Gianni Latino.
"Questo simposio è unico al mondo per diversi aspetti -
afferma il direttore artistico Pierluigi Portale - perché gli
artisti lavorano con una pietra che non esiste da nessun'altra
parte, perché il laboratorio in cui si creano le opere
quest'anno è uno scenario incredibile, un vulcano attivo, e
perché rappresenta una sorta di laboratorio aperto, con artisti
importanti di fama internazionale che lavorano e insegnano al
tempo stesso a studenti dell'accademia".
"Da quest'anno - sottolineano Scalisi e Latino - il simposio
è anche interdisciplinare perché, oltre al corso di scultura,
abbiamo voluto coinvolgere anche quelli Fotografia e Graphic
design dal momento che realizzeremo un catalogo che sarà una
summa delle nove edizioni".
«In questa edizione predomina un linguaggio astratto -
spiega la curatrice Ornella Fazzina - alcuni artisti hanno
sperimentato con l'astrazione geometrica, altri invece si sono
concentrati su forme più organiche e fluide. Asano gioca con il
concetto del tempo attraverso ombre di luce all'interno della
sua opera; Labejof riflette sulla fertilità del suolo nell'area
vulcanica capace di consegnare vari tipi di ricchezza; Mazzotta
parla di forza ed essenza nella scultura che con le sue linee
morbide e sinuose dialoga con l'ambiente; la Verbrugge
sottolinea la pace universale tentando con cinque triangoli di
trovare un equilibrio seppur instabile. Sono tutte opere cariche
di valenza semantica che all'estetica legano l'etica". (ANSA).
Oro nero dell'Etna, 4 scultori internazionali e la pietra lavica
Simposio organizzato dal Comune di Belpasso e da AbaCt