Sicilia

Nipote di Elio Vittorini, "suo messaggio sempre attuale"

Si lavora per la prossima edizione del Premio letterario

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 09 SET - "Cresco ogni volta che vengo a Siracusa, la città mi accoglie, mi sento a casa. Il premio ha delle difficoltà che percepisco, mi riferisco all'aspetto economico e allo sforzo degli organizzatori, alla fine sono pochissime persone che ci lavorano e quindi ringrazio questa gente che lavora in modo solido". Per Stefano Vittorini anche la XXIII edizione della rassegna intitolata al nonno, il grande scrittore e critico letterario Elio Vittorini, è stata un successo grazie all'impegno costante dell'Associazione Vittorini-Quasimodo e al contributo del Comune di Siracusa, che cinque anni fa ha riportato in auge il Premio. A vincere l'edizione appena conclusa, con la consegna del riconoscimento finale, è stata la magistrata scrittrice Simona Lo Iacono con Virdimura (Guanda editrice).
    Come ogni anno Stefano Vittorini, che fa il penalista a Milano ed è socio onorario dell'Associazione assieme ad Alessandro Quasimodo, Tommaso Vittorini e Anna Steiner, è stato a Siracusa per la settimana vittoriniana e la cerimonia finale di consegna del Premio letterario nazionale Elio Vittorini. "Ho imparato in questa edizione che le opere, quest'anno sono state 34, arrivano ad aprile e devono essere lette in due mesi e selezionate: credo sia difficilissimo", dice Stefano Vittorini conversando con l'ANSA. Per la ricorrenza dei 60 anni dalla morte dello scrittore (1966), che sarà celebrata tra due anni, si sta ragionando su tante iniziative, ma già l'edizione di avvicinamento dell'anno prossimo, potrebbe essere l'occasione per altre Istituzioni e Fondazioni pubbliche di affiancare il Comune di Siracusa per valorizzare ancora di più il Premio Elio Vittorini. "Secondo me l'anno prossimo avremo delle sorprese - afferma il nipote del grande scrittore che polemizzò con il leader del Pci Palmiro Togliatti -. Credo stia cambiando molto la tecnica della narrazione. I tre libri finalisti di quest'anno sono tutti molto nuovi, profondamente diversi per l'idea che c'è sotto, per la struttura narrativa e il messaggio. Credo che questo sia l'inizio di un nuovo modo di scrivere, di fare letteratura moderna, quindi ci sarà forse qualcosa di più sperimentale". In perfetta sintonia, ragiona Stefano Vittorini, con il messaggio di Elio, "sempre attuale". "Tutti ricordiamo quella fase in cui lui diceva che la letteratura non dove essere consolatoria, ci vuole qualcosa di costruttivo, di produttivo - aggiunge Vittorini - Questo messaggio mi sembra più attuale di allora, oggi abbiamo il dovere di portarlo avanti. Questo personaggio se n'è andato troppo presto. Sarebbe stato interessante vedere dopo il '68 cosa poteva tirare fuori e poi anche negli anni Settanta, quando ci sono state delle trasformazioni profondissime, una persona come lui, un 'liberalone', poteva darci qualcosa".
    (ANSA).
   

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