(ANSA) - PALERMO, 10 SET - Anche per questa estate che si
avvia alla conclusione, la Sicilia si conferma l'isola delle
tartarughe marine: sono ben 182 i nidi censiti nell'Isola, di
cui 165 seguiti dal network tartarughe marine del Wwf Italia,
formato da esperti e volontari. Il progetto in Sicilia è
coordinato dalla biologa Oleana Prato.
Alcune nidificazioni sono state da record in quanto a numero
di uova: nel Ragusano mamma tartaruga ha deposto ben 143 uova.
Il record di emersione spetta invece ad un nido a Reitani (Noto)
con 117 uova. C'è sempre una percentuale di uova che, anche per
cause naturali, non arriva a maturazione.
"La conferma dell'aumento dei nidi lungo le coste italiane -
sottolinea Luigi Agresti, Network & Programme Wwf Italia -
solleva la necessità di conciliare la loro presenza con le
attività antropiche, richiedendo l'adozione di misure di
conservazione adeguate da parte degli enti competenti. In
particolare, è fondamentale proteggere le spiagge che si stanno
confermando idonee alla nidificazione, resilienti agli impatti
dei cambiamenti climatici (erosione costiera, aumento delle
temperature)". Per il Wwf la Regione Sicilia dovrebbe mettere in
campo una serie di prescrizioni ben definite per la
regolamentazione dei tratti di spiaggia affidate ai lidi o ai
comuni costieri. A cominciare dalla pulizia quotidiana da
effettuare con criteri poco invasivi, escludendo il più
possibile l'utilizzo di mezzi meccanici.
Le transennature delle aree affidate ai lidi poi, non
dovrebbero costituire oggettive barriere durante le deposizioni.
Fondamentale anche regolamentare luci e suoni in spiaggia:
l'inquinamento luminoso, dopo l'erosione costiera, è causa di
insuccesso delle schiuse, depistando le neonate verso le luci
artificiali. L'ultimo caso è accaduto venerdì sera a Palmi, in
Calabria, dove una sessantina di piccole sono state salvate
mentre si dirigevano in direzione opposta al mare (verso la
strada) attratte dalle luci artificiali. (ANSA).
Tartarughe marine, in Sicilia censiti 184 nidi, 6mila neonate
Wwf: "Fondamentale proteggere le aree idonee alla deposizione"