Sicilia

La rana bollita, Busetta racconta il Sud trattato come colonia

L'ultimo saggio dell'economista completa quadrilogia

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 13 SET - "LA RANA BOLLITA" DI PIETRO MASSIMO BUSSETTA, RUBBETTINO EDITORE, PP. 174, EURO 18 Viene distribuito in questi giorni nelle librerie e sulle maggiori piattaforme digitali il nuovo libro di Pietro Massimo Busetta "la rana bollita". L'economista ripercorre i luoghi comuni più diffusi che hanno caratterizzato il racconto del Sud e con questo nuovo lavoro completa una ricerca, avviata nel 2018, che si compone di quattro saggi, tutti editi da Rubbettino. Nei tre volumi precedenti Busetta esplora alcune tematiche con una chiave di lettura personale e stimolante, su alcuni argomenti, ancora di strettissima attualità. Il primo lavoro è stato Il coccodrillo si è affogato, nel quale metteva in evidenza come l'esigenza dello sviluppo del Sud non fosse interesse soltanto dei 20 milioni di meridionali, ma una necessità per tutto il Paese. Il secondo lavoro della quadrilogia, pubblicato nel 2021, dal titolo Il lupo e l'agnello, rifletteva sull'idea che la colpa del mancato sviluppo del Sud fosse da attribuire allo stesso Sud che, nella vulgata, era stato dissipatore di risorse che i meridionali avevano sprecato con ruberie, sottrazioni e sprechi.
    Con il lavoro più recente, La rana e lo scorpione, si cerca la motivazione per la quale non è stata adottata anche dal nostro Paese una politica economica più lungimirante, che hanno invece impostato molti Paesi dell'Unione come la Germania e la Spagna.
    Infine nel suo ultimo libro "La rana bollita" Busetta si pone una domanda: come mai una comunità che è stata maltrattata per anni da un Paese rivelatosi ostile, che ha impostato un progetto di sviluppo che si realizza con le migrazioni di oltre 100.000 tra giovani e adulti ogni anno verso il Nord, verso l'Europa e anche verso i Paesi d'oltremare, non si ribella? Come mai la mancanza di infrastrutturazione, che prevede che la stessa distanza possa essere percorsa in ferrovia in una parte d'Italia in un'ora e in un'altra in tre, non fa scattare reazioni? E perché subisce una sanità che costringe quelli che se lo possono consentire a prendere un aereo per poter avere un servizio di eccellenza e gli altri spesso a subire trattamenti inadeguati? E infine l'ultimo schiaffo, quell'autonomia differenziata le cui conseguenze saranno devastanti. E il rosario dei diritti di cittadinanza negati potrebbe continuare tanto da far dire ad alcuni che questa parte del Paese è utilizzata come se fosse una colonia. (ANSA).
   

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