Sicilia

Viaggio nella Kabbalah, una guida per la crescita personale

Libro edito da Libridine scritto da Alessandro Beria

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 21 SET - "Pensieri di uno studente della saggezza della Kabbalah", un titolo complesso quello del libro del torinese Alessandro Beria edito da Libridine (pagine 82; 10 euro) che "riesce a sintetizzare, agglomerare, tenere insieme realtà solo apparentemente distanti rivelando il loro denominatore comune", scrive nella prefazione Gianluca Sferlazzo. E aggiunge: "Questa raccolta di pensieri in forma poetica e figurata, nel suo «piccolo» introduce a verità infinitamente «grandi», iscrivendosi nella perfetta tradizione di ogni disciplina dell'interno votata a insegnare, a chi è desideroso di ricevere, le Verità essenziali che l'autore ha deciso di donare altruisticamente a chi si interessa in particolare alla tradizione kabbalistica.
    non è solo un libro, ma una guida per la crescita personale e la comprensione del mondo".
    Il significato letterale del termine Kabbalah è 'tradizione', sapere ricevuto, e si riferisce in primo luogo alle interpretazioni esoteriche dell'Antico Testamento (Tanakh) basate sulla convinzione che sia possibile ottenere una intuizione mistica della divinità e di conseguenza la conoscenza dell'uomo, creato secondo la Bibbia 'a immagine e somiglianza' di Dio.
    "Sono quasi le due del mattino. È questo il momento in cui i Kabbalisti s'incontrano. Un passo d'intenzione e si parte. Per un viaggio nelle profondità del desiderio di ricevere. Per invertire la sua intenzione egoistica. Per costruire un'intenzione di altruismo da portare al mondo", ha scritto il più grande Kabbalista del '900, Yehuda Ashlag, noto anche con il soprannome di Baal ha-Sullam il cui lavoro è portato avanti da Michael Laitman, che ha ricevuto il dottorato in filosofia e Kabbalah dall'accademia Russa delle Scienze. Il messaggio dell'autore del libro può essere sintetizzato in queste frasi: "Il mondo che vediamo è la fotografia della Luce nel nostro desiderio di ricevere. Ognuno di noi ha un desiderio diverso, e così ognuno vede qualcosa di diverso.
    Desideri diversi, fotografie diverse. Ma se sviluppassimo un comune desiderio di dare? Vedremmo tutti la stessa cosa? La vera realtà? - chiede Beria - Come fare? Anziché ricevere la Luce per goderne, costruiremo un'intenzione, un masach, un comune sforzo, per donare. Anziché continuare a ricevere, ricevere e ricevere tutti i tipi di piacere in modo continuo, istintivo, costruiamo prima un'intenzione di altruismo". (ANSA).
   

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