Sicilia

Mafia: pm Imbergamo, libro Brusca? Da lui grande contributo

Parla la Pm che lo interrogò e rifiutò di stringergli la mano

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 30 SET - Quando lo incontrò per raccogliere le sue prime dichiarazioni da collaboratore si rifiutò di stringergli la mano. Tanto era grande per Franca Imbergamo, già magistrato della Dda di Palermo e ora della Direzione nazionale antimafia, l'orrore per i tanti feroci crimini del boss. Era stato lui a ordinare lo strangolamento del piccolo Giuseppe Di Matteo, era stato lui a lanciare con un telecomando l'impulso alla bomba della strage di Capaci, e c'era la sua mano nelle centinaia di delitti ideati e organizzati dalla componente corleonese di Cosa nostra.
    Ora Franca Imbergamo ricorda l'impatto emotivo del suo incontro con il boss, tornato in libertà dopo 25 anni di carcere duro, ma preferisce mettere da parte ogni giudizio sul profilo umano di Brusca. E a proposito delle polemiche suscitate dall'annuncio che il libro di memoria del boss sarà presentato a San Giuseppe Jato, dove ha formato la sua spietata figura criminale, dice: "Mi sembra opportuno valorizzare oggi il suo percorso di collaborazione con la giustizia. Non si può certo definire lineare, come accade in molti percorsi di collaborazione, ma resta uno strumento processuale indispensabile Ricordiamo che Brusca è stato un personaggio apicale nella struttura militare di Cosa nostra. Il suo racconto può suscitare un comprensibile orrore, e per questo allora mi rifiutai di stringergli la mano. Ma poi ho potuto apprezzare la sua collaborazione e il suo racconto su circostanze controllate in modo obiettivo che hanno dato un grande contributo processuale". (ANSA).
   

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