(ANSA) - CATANIA, 07 OTT - Il reparto di Cardiologia
dell'azienda ospedaliero universitaria Policlinico Gaspare.
Rodolico - San Marco di Catania si arricchisce di un nuovo
trattamento diretto ai pazienti che soffrono di aritmie atriali
e che non rispondono alle terapie farmacologiche o sono a
rischio di complicanze: l'elettroporazione cardiaca', una
procedura mininvasiva di ablazione altamente innovativa
introdotta di recente in molti ospedali italiani, ma non ancora
utilizzata nel territorio.
L'équipe dell'Unità operativa complessa di Cardiologia,
diretta da Davide Capodanno, era composta dai cardiologi Daniela
Dugo, Paolo Zappulla e Angelo Di Grazia, dall'anestesista Luca
Vitale, con la presenza e supervisione fuori dal campo
operatorio al poligrafo di Valeria Calvi, professoressa
associata di Malattie dell'apparato cardiovascolare, e di
Stefano Bordignon, elettrofisiologo di fama internazionale
giunto da Francoforte su invito dei cardiologi etnei per
assistere al primo degli interventi.
Il nuovo sistema si aggiunge a quelli già presenti nel portfolio
aziendale, in particolare la radiofrequenza e il pallone crio,
ovvero
il trattamento a freddo.
La tecnologia dell'elettroporazione ha il vantaggio, tra gli
altri, di essere più sicura, lavorando solo nel punto esatto
individuato e diventando selettiva per le cellule cardiache
senza pericolo di coinvolgere gli organi intorno al cuore, quali
esofago, nervi e vasi sanguigni. Il trattamento avviene con il
sistema del 'campo elettrico pulsato', cioè un campo elettrico
ad alta intensità, ad alto voltaggio e di durata breve - solo
pochi secondi - applicato solo nelle zone dove si trovano le
cellule patologiche responsabili delle anomalie ritmiche.
La nuova procedura è più snella e più sicura rispetto alla
radiofrequenza e al pallone a freddo: il nuovo sistema consente
inoltre di superare effetti collaterali come le piccole
irritazioni al pericardio talora rilevate in casi di interventi
alternativi. (ANSA).
Policlinico etneo, elettroporazione per cura aritmie atriali
Effettuati i primi interventi, pazienti dimessi dopo poche ore