Sicilia

Ambiente: Art. 9, no a mega impianti rinnovabili a Gibellina

"Salvare il territorio da arroganza grandi gruppi finanziari""

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 11 OTT - Un appello per fermare la realizzazione di un gigantesco impianto fotovoltaico industriale, grande quanto 100 campi di calcio, e l'insediamento di nuovi parchi eolici nella zona di Gibellina è stato lanciato dai promotori di Art. 9. Tra i firmatari figurano gli ex assessori regionali ai Beni Culturali Fabio Granata e Alberto Samonà, l'ex soprintendente di Agrigento Michele Benfari, l'operatrice culturale Fulvia Toscano, il docente universitario ed ex assessore regionale Turismo Daniele Tranchida. "Intendiamo batterci - si legge nell'appello - per una causa giusta e nobile: salvare dall'arroganza dei fondi finanziari e della grande industria gli abitanti delle campagne, delle colline, delle montagne e dei luoghi dell'anima di Gibellina e del suo "paesaggio culturale e ambientale", minacciato gravemente dal progetto. Questa area della Sicilia, rigenerata dalla visionaria ricostruzione condotta da Ludovico Corrao in nome dell'arte e della Bellezza, rappresenta un intreccio di Patrimonio materiale e immateriale dove natura e cultura, bellezza e civiltà contadina sono inscindibili da secoli".
    I promotori dell'iniziativa denunciano "progetti di industrializzazione uniforme e forzata di tutto il territorio, senza che tutto questo porti un minimo di beneficio per Gibellina con un grave vulnus del nostro patrimonio materiale e immateriale solo per il profitto di imprese che portano la ricchezza altrove".
    "Nella sola provincia di Trapani - sottolinea Art. 9 - ci sono già più di 1000 torri eoliche alte 200 metri e distese di "parchi solari" estesi per centinaia di ettari a sostituire le produzioni agricole, senza alcuna pianificazione". I promotori dell'appello chiedono infine di essere ascoltati "soprattutto dal Ministero dell'Agricoltura e dalla Regione Siciliana per far sì che gli impianti energetici da fonti rinnovabili possano essere insediati solo ed esclusivamente nelle previste, ma non ancora individuate Aree Idonee definite dalle Regioni; che le richieste di autorizzazione in aree diverse da quelle idonee siano dichiarate irricevibili; che siano abrogate le norme che consentono gli espropri in capo a progetti eolici, fotovoltaici e relative opere accessorie; che i pareri negativi delle Soprintendenze siano rispettati e abbiano la forza legale di fermare lo scempio in aree tutelate dai piani paesaggistici".
    (ANSA).
   

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