(ANSA) - PALERMO, 26 OTT - Mettere in scena Guerra e Pace, il
capolavoro di Lev Tolstoj era un'impresa da folli, proprio come
i russi che si batterono ad Austerliz, scelta audace e
apparentemente improponibile, suggerita forse dal grande
successo riscosso lo scorso anno da Anna Karenina e così ieri
sera al Teatro Biondo di Palermo ha debuttato la grande sfida
nell'adattamento di Luca De Fusco e Gianni Carrera. Grande e
riuscita. Qui parliamo di Guerra e Pace proposto con una scena
unica e l'ausilio del cinema proiettato sull'enorme sipario
trasparente. Un ottimo successo e quattro chiamate alla ribalta
per lo spettacolo coprodotto dal Biondo, dallo Stabile di
Catania e dal Teatro di Roma che De Fusco dirige. Marta
Crisolini Malatesta firma scene e costumi e ci accoglie in una
villa appena fatiscente, quella del conte Rostov, la cui
ricchezza è ormai involata. De Fusco coglie in pieno il tormento
romantico narrato da Tolstoj: la guerra desiderata, il campo di
battaglia che è paragonato a un paradiso, e la parabola, anzi la
trappola in cui Napoleone fece cadere l'Europa intera, prima
liberatore, dispensatore di ideali nobili e magnifici, un eroe
per tutti tranne che per gli inglesi, per diventare a distanza
di pochi anni il diavolo, il mostro portatore solo di morte. Di
fronte a lui la grandezza del generale Kutuzov che arretra,
attirandolo fino a Mosca, mentre l'incendio prende vita in scena
e i palazzi cominciano a crollare, e i moscoviti lasciano la
città. Questa è una sequenza molto ben riuscita come
perfettamente reso è il personaggio di Pierre, interpretato da
Francesco Biscione, forse il vero protagonista del romanzo,
innamorato di Napoleone, attratto dalle teorie filantropiche,
vero campione di compassione, che alla fine vorrà uccidere
l'imperatore giunto a Mosca con un esercito affamato. Che dire
dei costumi di Marta Crisolini? Semplicemente perfetti. E la
tanto attesa scena del ballo, dove Natascia e Andrej si
innamorano prende vita sullo schermo con una sequenza davvero
poetica che porta in primo piano le mani dei due giovani che per
la prima volta si sfiorano, realizzata da Alessandro Papa. Il
cast è quasi tutto giovanile, come è giusto che sia, ma non
mancano gli adulti, da Pamela Villoresi, che affronta con
maestria il ruolo di Annette Pavlovna. Ai ringraziamenti ha
salutato il suo pubblico, era certamente un addio a Palermo, che
nominerà a breve il prossimo direttore artistico. Una buona
prova si è registrata per Federico Vanni, Paolo Serra, Giacinto
Palmarini, Eleonora De Luca, la spumeggiante Mersila Sokoli per
il ruolo di Natascia. Andrej Bolkonskij è Raffaele Esposito,
meno romantico e tormentato di quel che servirebbe. Ma nel
finale il tormento per le guerre odierne viene fuori, appena
accennato, ma vengono alla ribalta tutti i personaggi
chiedendosi quando gli uomini smetteranno di amare la guerra. Si
replica fino al 3 novembre. (ANSA).
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