(ANSA) - RACALMUTO, 28 OTT - "L'artigianato è memoria":
questo il titolo di una mostra
di ceramiche di Burgio (Agrigento) inaugurata a Racalmuto,
all'interno di "Casa Sciascia", dove visse da giovane l'autore
de "Il giorno della civetta" e nelle cui stanze trasse
ispirazione per il suo primo romanzo, "Le parrocchie di
Regalpetra".
In esposizione, tra gli arredi e le foto ricordo di Leonardo
Sciascia, una cinquantina di manufatti in ceramica artistica
contemporanea realizzati dalle artigiane burgitane Maria Rita
Manzullo, Maria Concetta D'Anna e Anna Bacino, che nel comune
dell'entroterra gestiscono la bottega "La Gioiosa".
La mostra, che resterà aperta al pubblico fino al prossimo 30
novembre, è stata promossa e curata dall'associazione culturale
"Pro Muceb", che valorizza il "Museo della Ceramica di Burgio",
in collaborazione con Casa Sciascia e il suo proprietario, Pippo
Di Falco, e con il patrocinio de "La Strada degli scrittori",
del circolo "Unione" e del comune di Racalmuto.
"I pezzi che abbiamo scelto - dice Rita Manzullo, una delle
ceramiste coinvolte nell'iniziativa - sono stati realizzati con
smalti e colori tipici con le terre naturali, per noi è un
orgoglio poterli esporre qui".
"La ceramica di Burgio - aggiunge il presidente
dell'associazione Pro Muceb Vito Ferrantelli - ben rappresenta
la memoria storica di un'antica tradizione artigianale, che
risale al XVI secolo, e che è arrivata ai nostri giorni. Quelle
in esposizione a 'Casa Sciascia' sono maioliche raffinate, che
creano un simbolico connubio tra artigianato ceramico e
letteratura sciasciana, coniugando tradizione e innovazione".
"Sciascia è stato molto attento all'artigianato", dice
infine Salvatore Picone, scrittore e co-autore insieme a Gigi
Restivo de "Dalle parti di Leonardo Sciascia", pubblicato da
Zolfo. "Lo scrittore - conclude - si è occupato a lungo di
artigianato, e lo stesso titolo della mostra ('L'artigianato è
memoria') è una sua citazione". (ANSA).
Ceramiche di Burgio in mostra a 'Casa Sciascia' a Racalmuto
In esposizione manufatti di tre artigiane burgitane