L'accordo raggiunto ieri sera a fatica sulla manovra-quater dopo nove ore di incontri e colloqui informali sembra essersi infranto di fronte al maxi emendamento del governo con nuove norme inserite che non sono nel testo base all'esame dell'aula. A Palazzo dei Normanni la tensione è altissima, la seduta programmate per le 9 rimane sospesa.
Le opposizioni contestano al governo di avere cambiato le carte in tavola nella notte, introducendo misure non previste come fondi per gli eventi alluvionali nei comuni di Capo d'Orlando e Patti, l'aumento di capitale all'Ast per 1 milione e 700 mila euro e la stabilizzazione dei precari nelle Camere di commercio. Nel mirino l'assessore all'Economia, Alessandro Dagnino, altrettanto indispettito per l'ostilità verso alcune norme su cui punta molto come i 30 milioni per l'aggregazione delle imprese e l'acquisto del Palazzo di via Cordova; se non dovessero essere stralciate dal testo base come proposto dalla minoranza su entrambe le norme si potrebbe andare al voto segreto in aula, ipotesi che avrebbe mandato su tutte le furie l'assessore.
"L'assessore Dagnino dovrebbe riflettere sulle dimissioni, non riesce a portare avanti un disegno di legge di variazione del bilancio, figuriamoci cosa potrebbe accadere con la prossima manovra di stabilità", dice il coordinatore regionale del M5s e vice presidente dell'Ars, Nuccio Di Paola.
Ddl variazioni, arriva maxi-emendamento ma scoppia il caos
Nuove norme fanno saltare accordo; M5s, Dagnino si dimetta