Sicilia

Assovini Sicilia,nel 2023 prodotte 47,6 milioni di bottiglie

Vitigni autoctoni Nero d'Avola e Grillo più rappresentativi

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 12 NOV - Sono 47,6 milioni le bottiglie prodotte nel 2023 dalle cantine associate ad Assovini Sicilia prese in esame dal report 2024 (80 su 101) "Cultivating the future. La Sicilia del vino si racconta", presentato oggi a Roma e commissionato dall'associazione all'università di Messina. 
Degli oltre 11.022 gli ettari coltivati dalle 80 imprese che hanno risposto al sondaggio, di queste il 31.2 % in biologico (3.434)Per l'83% delle aziende la produzione riguarda vini Doc, il 18% Docg e il 74% Igt.
Oltre ai vini bianchi (85.2%), rossi (83.3%) e rosati (74.1%) che dominano la produzione delle imprese Assovini e che esprimono le aromaticità tipiche dell'isola, emerge una significativa produzione di vini spumanti (55.6%), così come considerevole è la percentuale di imprese (53.7%) che producono vini dessert, sia dolci naturali che vini da meditazione, che vantano una lunga tradizione nell'isola. 
Sono oltre 11.022 gli ettari coltivati dalle 80 imprese che hanno risposto al sondaggio, di queste il 31.2 % in biologico (3.434). In questo mosaico di vigne, sono i vitigni autoctoni a farla da padrone: Nero d'Avola e Grillo sono i più rappresentativi delle imprese Assovini Sicilia: il 74.1% produce, infatti, uve Nero d'Avola, indicando il suo ruolo centrale nell'enologia siciliana; seguono poi il Grillo, prodotto dal 70.4% delle imprese. Il Catarratto, con un significativo 57.4%, resta inoltre uno dei pilastri della viticoltura siciliana, unitamente all'Insolia e al Nerello Mascalese, prodotto dal 42.6% e dal 40.7% delle imprese. In totale, sono 13 i vitigni più rappresentativi: oltre quelli menzionati, troviamo il Carricante (38.9%), il Moscato bianco (33.3%), il Frappato (31.5%), lo Zibibbo (26.3%), il Perricone (27.8%), il Nerello Cappuccio (22.2%), il Grecanico (18.5%) e la Malvasia di Lipari (9.3%). 
Tra le varietà internazionali spiccano, invece, il Syrah (64.8%) per le uve a bacca nera e lo Chardonnay (44%) per le uve a bacca bianca. (ANSA).
   

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