Sicilia

Borsellino: legale imputati, convinti di insussistenza reato

Giambra: "I non ricordo? Sono passati 30 anni"

Redazione Ansa

(ANSA) - CALTANISSETTA, 15 NOV - "Non posso che prendere atto del rinvio a giudizio che dobbiamo accettare imponendoci di proseguire nella celebrazione di un processo che poteva certamente avere una piega diversa. Restiamo convinti della insussistenza del reato di depistaggio che viene contestato ai miei assistiti". L'ha detto l'avvocato Maria Giambra, legale dei poliziotti Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli, al termine dell'udienza preliminare che si è conclusa con il rinvio a giudizio di quattro appartenenti alla Polizia di Stato accusati di aver testimoniato il falso deponendo come testi nel processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D'Amelio.
    "Sono proprio la struttura stessa del capo di imputazione e il contenuto delle condotte addebitate - ha aggiunto Giambra - che danno la misura della infondatezza in diritto dell'ipotesi accusatoria. Agli imputati si contesta di avere reso false dichiarazioni o omissioni nel corso del processo a Mario Bo e altri due imputati, ma in riferimento alle indagini sulla strage di via D'Amelio. Ma il depistaggio è un fatto avvenuto, consumato e già vagliato processualmente in altri procedimenti come il Borsellino quater. Come avrebbero potuto depistare quelle indagini se già il depistaggio è stato scoperto? Al massimo si sarebbe potuto valutare se le condotte avessero potuto integrare il reato di falsa testimonianza, che comunque a mio giudizio non c'è stato in quanto le dichiarazioni rese dai miei assistiti non avevano alcun contenuto di falsità e i 'non ricordo' non erano reticenze finalizzate a omettere il vero ma il frutto di un lasso di tempo di quasi trent'anni". (ANSA).
   

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