(ANSA) - GENOVA, 29 NOV - Per organizzare il traffico di
droga dal Sudamerica fino alla Liguria Gabriele Silvano,
l'imprenditore arrestato insieme al boss mafioso Salvatore Mario
Lo Piccolo e altre quattro persone, si era rivolto a una
organizzazione cinese per trasferire soldi da un capo all'altro
del mondo. E' quanto emerge dalle carte dell'inchiesta della
Dia genovese coordinata dalla pm Monica Abbatecola.
Silvano, difeso dall'avvocato Nicola Scodnik, è accusato di
trasferimento fraudolento di valori con l'aggravante di aver
agevolato la cosca mafiosa Tommaso Natale di Palermo, di cui
faceva parte Lo Piccolo (difeso dall'avvocata Laura Razetto).
All'imprenditore è contestata anche una estorsione nei confronti
della ex moglie, la detenzione di quattro pistole e 500
proiettili, oltre che l'organizzazione di un traffico di cocaina
insieme Enrico Bomarsi (difeso dall'avvocato Giuseppe
Sciacchitano), il colombiano John Harold Ordonez Garcia
(avvocato Mario Iavicoli) e i fratelli ecuadoriani Boris
Jiampier Maruri Moreira, Victor Manuel Maruri Moreira.
Da quanto emerso per spostare i soldi (almeno 600 mila euro
secondo gli inquirenti) per il traffico di droga "il gruppo si
avvaleva del sistema "bancario parallelo" fornito
dall'organizzazione cinese - scrive il giudice Paola Faggioni
che ha disposto gli arresti - che garantiscono un metodo di
trasferimento protetto di denaro all'estero, assolutamente
sicuro e riservato perché privo di tracciabilità". Il metodo
consiste "nella consegna del contante a una persona indicata dai
fornitori che si occupa poi della rimessa a questi ultimi. In
sostanza - conclude il gip - per garantire il corretto e sicuro
svolgimento del pagamento, prima della consegna del denaro, gli
acquirenti ricevono un codice (token) corrispondente alla serie
alfanumerica di una banconota che, all'esito dell'operazione,
viene consegnata con l'indicazione manoscritta dell'importo
corrisposto controfirmata dall'intermediario". (ANSA).
Mafia: codici cinesi criptati per organizzare traffico droga
Arrestati si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere