Sicilia

Calcio: Palermo; ex Pastore, 'Lavoro per restare nel calcio'

Intervista a "Torretta Café", nuovo format tv del club rosanero

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 05 DIC - "Non gioco più a calcio da un anno e sette mesi. Mi sono operato otto mesi fa, adesso sto benissimo non ho più dolori però ho perso tanto tempo. Non ho continuato ad allenarmi in un modo professionale. Ogni anno il calcio cambia tantissimo. Oggi è più importante il fisico, i giocatori sono atleti. Non ho in testa di tornare in campo, penso che prima di giugno 2025 annuncerò ufficialmente il mio ritiro dal calcio giocato, ma sto studiando per restare in questo mondo che amo". Parole di Javier Pastore, detto il Flaco, uno dei calciatori di maggior qualità tecnica della storia del Palermo.
    Il grande ex ha inaugurato, intervistato dal volto di Sky Sport, Sarah Castellana, un nuovo format tv, in onda sui canali social della società rosanero, "Torretta Cafè", che prende il nome dalla località, Torretta, in cui sorge il centro sportivo voluto dal City Football Group che controlla il Palermo. Si tratta di un talk show pensato come un "bar" ideale allestito nella Club House rosanero, a stretto contatto con la vita quotidiana della squadra. Con il pretesto delle chiacchiere tra amici, ospiti speciali dal mondo dello sport, della cultura e dello spettacolo, partiranno ciascuno dal proprio diverso legame con il Palermo per raccontare la propria storia, tra aneddoti, curiosità e confidenze personali.
    "Mi piacerebbe restare nel calcio - ammette Pastore - perché lo amo e mi piacerebbe tanto aiutare i bambini a crescere e a formarsi. Sto facendo un corso di management con la FIFA, è molto interessante. Farò anche il corso di direttore sportivo, però per il momento non ho deciso bene che strada prendere".
    Sulla sua firma per l'allora club di Maurizio Zamparini il Flaco ha spiegato che la sua famiglia ha avuto un peso determinante nella scelta. "C'erano - ricorda - Chelsea, Milan, Porto come altre opzioni rispetto al Palermo. Parlando con i miei abbiamo deciso che la migliore opzione per fare il primo passo in Europa era il Palermo. Grazie a Dio non mi sono sbagliato, da lì è cominciata un'avventura magnifica". Tra i più curiosi aneddoti rivelati dal Flaco, in un'ora di trasmissione, quelli relativi a certe "libertà" che si prendeva fuori dal campo, in Sicilia. "Mi piaceva giocare al bowling - ricorda - ma durante la giornata non potevo andare. Allora i proprietari mi facevano venire a mezzanotte e mi lasciavano tutto il bowling aperto. Mi davano le chiavi, passavo due ore con tutti i miei amici a giocare. Avevo amici che giocavano a calcetto quasi tutte le sere, io andavo a vederli e portavo le scarpe da calcio. Alla fine giocavo sempre, al secondo anno a Palermo giocavamo anche in Europa League ed era più complicato. Allora andavo a vedere giocare i miei amici con le ciabatte. Arrivavo lì con Chiara (oggi sua moglie, ndr), i miei amici cominciavano a chiedermi di giocare. Alla fine era peggio perché giocavo scalzo. Oggi sarebbe molto più difficile, si giocano molte più partite. Il primo anno a Palermo giocavamo solo campionato e Coppa Italia. All'inizio solo una partita a settimana, la voglia di giocare a calcio c'era sempre." (ANSA).
   

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