(ANSA) - PALERMO, 13 DIC - La violenza della guerra e la
fatale ineludibilità della morte che tutti accomuna: poveri e
signori. Un filo sottile di citazioni e rimandi unisce
l'affresco de Il Trionfo della Morte dipinto fra il 1440 e il
1450 da un anonimo maestro, probabilmente di ambito borgognone,
per il cortile dell'Ospedale Grande di Palazzo Sclafani e poi
staccato e conservato a Palazzo Abatellis, Guernica di Pablo
Picasso e la Crocifissione di Guttuso.
Picasso dipinse il suo capolavoro più noto a Parigi per il
padiglione spagnolo all'Esposizione universale del 1937, come
atto d'accusa contro il bombardamento della città di Guernica,
ordinato dai nazionalisti spagnoli e portato a termine dalle
forze nazifasciste (26 aprile 1937). Con il nome in codice di
Operazione Rügen, l'incursione fu una vera azione di stampo
terroristico con l'uso di ordigni incendiari contro obiettivi
civili. L'opera svolse un ruolo importante nella propaganda
contro la brutalità della guerra civile spagnola, divenendo nel
tempo l'immagine stessa dell'orrore della guerra. Dopo la
caduta di Franco, Guernica venne portata in Spagna e oggi si
trova al Museo Reina Sofia di Madrid. Nel 1955, Nelson A.
Rockefeller chiese a Picasso di riprodurre l'opera. L'artista
pensò piuttosto a un adattamento, realizzando un cartone
preparatorio per un arazzo e rivolgendosi ai tessitori di
Aubusson René e Jacqueline de la Baume Dürrbach per creare le
copie tessute dell'opera. In particolare, Picasso lavorò con
Jacqueline de la Baume Dürrbach sugli schizzi preparatori che
sarebbero stati utilizzati per trasformare il dipinto in un
arazzo.
Per la curatrice Serena Baccaglini, cui si devono molte
importanti mostre sul Picasso: "La nascita dell'arazzo di
Guernica è una storia meravigliosa, che vede una sinergia
speciale tra tre personaggi diversamente geniali, Picasso,
Rockefeller, Dùrrbach. Quest'ultima, l'artista "dalle dita
d'oro" fu capace di tessere un dipinto, e trasformarlo in arazzo
traducendo la stessa vibrante forza delle opere di Picasso".
La Crocifissione di Renato Guttuso arriva a Palermo dalla
Galleria d'arte moderna di Roma. Dipinto nel 1941 è un quadro
dalla fortissima carica drammatica, ispirato dichiaratamente a
Guernica nella cristallizzazione del dolore in forme spigolose e
cubiste e, allo stesso tempo, un omaggio al Trionfo della morte.
Nelle due opere appare evidente, per la composizione e la
rappresentazione del cavallo, il riferimento all'affresco
dell'Abatellis, concreto per il siciliano Guttuso e solo
suggerito per il pittore spagnolo. Non esistono, infatti,
testimonianze di una sua visita a Palermo. Mentre nel suo
archivio si conservano delle foto Alinari dell'affresco. Di
supporto al dialogo tra i tre capolavori, secondo l'idea
curatoriale di Serena Baccaglini, Maddalena De Luca e Marco
Carapezza, uno schizzo di Picasso, in prestito dal Museo Reina
Sofia di Madrid e una raccolta di disegni, fotografie e
materiali dagli Archivi Guttuso, che narrano l'amicizia tra i
due artisti e l'influenza del maestro di Malaga sul pittore
italiano e raccontano la ricerca di Guttuso sulla stretta
relazione, le analogie e i particolari che legano il Trionfo
della morte a Guernica.
La mostra è aperta fino al 2 marzo (ANSA).
"Attraversamenti", un filo unisce Picasso e Guttuso
Una mostra al Palazzo Abatellis di Palermo fino al 2 marzo